good morning

 

Accadde oggi, 3 agosto

 

Nel 2003/04 perdemmo la Supercoppa a New York; la formazione di allora mette i brividi

 

Oggi si ricordano due ex rossoneri che non sono più tra noi: Lorenzo Oleario De Bellagente (1958), un nome che fa immaginare romanzi di cappa e spada, di serenate cantate alla propria amata, con lei affacciata al balcone che annusa un fiore mentre ascolta rapita le note dell'innamorato, e Alessandro (Sandro) Vitali (2016).

Lorenzo Oleario De Bellagente, calabrese di Crotone, nato in quella città nel 1896, indossò la maglia rossonera solo 6 volte, in un lasso di tempo che si protrasse dal 1914 al 1920, con una guerra mondiale di mezzo, mettendo a segno 3 reti. Chiuse la carriera si pensa al Savona, dove si trasferì nel 1920.

Sandro Vitali, invece, al Milan fece un pezzo di storia. Esordì in rossonero ma con la nostra maglia giocò solo quella gara (Triestina-Milan 4-3) ed a fine stagione fu ceduto in comproprietà all'Alessandria e la seconda metà del cartellino fu lasciata ai Grigi per riscattare l'intera proprietà di un certo Gianni Rivera. Dopo 3 anni in Piemonte, scende la Penisola fino a Napoli, dove si ferma 2 stagioni. Non ebbe molta fortuna con quella maglia ma anche qui, piccoli particolari lo fecero diventare famoso: fu di Vitali, infatti, l'ultimo gol segnato nello stadio del Vomero e fu sempre di Sandro il primo nel nuovo impianto, in uno storico Napoli-Juventus 2-1. Torna quindi al Nord, ancora all'Alessandria fino al 1965, quando verrà ceduto al Varese per poi chiudere la carriera nel Piombino. Se al Milan giocò una sola partita, si prese la rivincita una volta dirigente: dal 1974 al 1982 fu DS e con lui si vinse lo scudetto della stella, una Coppa Italia nel 1977 e la Mitropa Cup del 1982. Tornò in rossonero nel 1991 e per un anno fu responsabile del settore giovanile.

Il Milan, nella sua gloriosa storia, giocò una sola volta il 3 agosto e fu la finale della Supercoppa Italiana del 2003/04 persa al Giants Stadium di New York contro la Juve. In quella partita esordì in rossonero Marcos Cafù. La finale la perdemmo ai rigori, dopo l'1 a 1 maturato ai supplementari, gol di Pirlo su rigore (un cucchiaio dei suoi) e pareggio immediato di Trezeguet. Dal dischetto la Juve non ne sbagliò nemmeno uno mentre tra di noi, l'unico scarpone presente fece cilecca: Cristian Brocchi. Scorriamo per un attimo la formazione dei rossoneri, cercando di non commuoverci troppo: Abbiati, Cafu, Nesta, Maldini, Kaladze, Rui Costa, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Shevchenko, Inzaghi. Allenatore: Carlo Ancelotti. Brocchi fece ingresso all'81' per sostituire Manuel Rui Costa, Ambrosini rilevò Gattuso all'intervallo mentre Serginho prese il posto di Seedorf al 77'.

Una formazione a dir poco spettacolare.

Ecco, mi sono commosso.

 

 

 

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