Niang, sì o no?
Il dibattito si è riaperto e Montella...
"Il giocatore che che sono curioso di allenare? Niang. Credo sia un giocatore dalle grandi qualità che può ancora fare meglio". Questo era Vincenzo Montella alla sua prima conferenza stampa da allenatore del Milan nel luglio 2016. M'Baye Niang sembra aver "riconquistato" Vincenzo Montella, al punto che il suo nome balla tra quelli che potrebbero essere riconfermati in rossonero per la prossima stagione, cosa che solo qualche giorno fa sembrava inimmaginabile.
Questa nuova situazione sembra essere lo specchio della carriera di Niang fino ad oggi: quando sembra perduto riesce a farsi dare una nuova possibilità, e quando sembra che possa spiccare il volo succede qualcosa che sembra vanificare tutto. Il problema fondamentale è che quasi mai gli intoppi sono generati da motivi tecnici o tattici. È la testa il grande problema di M'Baye, ma ormai per un classe dicembre '94 sarebbe arrivato il momento di decidere cosa fare da grande, se il giocatore incostante da provinciale o un giocatore importante da top club.
Il Niang della gestione Mihajlovic aveva fatto vedere cose egregie. Dopo l'infortunio in fase di preparazione, il francese sembrava aver messo la testa a posto sotto la guida del tecnico serbo, ma non abbiamo fatto in tempo a pensarlo che ci è scappato l'acquaplaning in Ferrari per mandare tutto in malora. Le grandi potenzialità intraviste hanno convinto Montella che si poteva puntare su di lui, da lì la grande fiducia nei suoi confronti del tecnico campano. E nella prima parte della scorsa stagione Niang è stato uno dei giocatori decisivi del Milan. Non c'erano dubbi, insieme a Bonaventura era il vero fattore del Milan montelliano. Ma ecco puntuale il momento che arriva a rovinare tutto.
Come al solito ad incidere pesantemente fattori esterni al campo. Storie sentimentali (equivoche), di cattive compagnie e quant'altro lo fanno smarrire completamente, al punto che proprio Montella decide di arrendersi, e lo spinge lontano da Milanello e Milano. E l'esperienza al Watford gli ha sicuramente giovato. Niang ha disputato in Premier una seconda parte di stagione sicuramente positiva. Diciamo la verità, queste prestazioni hanno rallegrato i tifosi rossoneri, ma semplicemente perché si è intravista la possibilità di ottenere dalla sua cessione una buona cifra da reinvestire sul mercato. Il problema, infatti, è che nessuno ha dei dubbi sulle qualità tecniche di Niang, ma nessuno oggi pensa che Niang abbia la maturità per diventare una pedina utile al nuovo ambizioso Milan che si sta costruendo. Ed allora che fare? Cosa pensare della presunta presa di posizione di mister Montella circa la volontà di trattenere in rosa M'Baye Niang? Vendere ed incassare o provare a dargli l'ennesima chance?
Certo, quando tutti sembravano convinti di sbolognarlo, il buon M'Baye ha sfoderato una delle sue prestazioni monstre contro il Bayern e si è dato molto da fare nella gara di andata contro il Craiova, meritando si ampiamente la sufficienza. Diciamolo francamente: sfumato Keita e tornato Deulofeu al Barcellona, quali sono le alternative raggiungibili da regalare a Montella? Forse lo sarebbe Forsberg, ma sembra che sia complicato smuoverlo da Lipsia. Ed allora?
Se Bacca va via, ed il Milan acquisterà uno degli attaccanti di cui si parla, allora forse Niang lo terrei nella rosa degli attaccanti. Per Montella sarebbe una bella sfida: far crescere Niang dal punto di vista mentale e farlo diventare un professionista vero sarebbe un grande successo, non solo per lui ma anche per tutto il Milan. Perché dal punto di vista tecnico, lo ripetiamo, Niang non ha molto da invidiare a nessuno. La possibilità, poi, di coprire tutte le posizioni dell'attacco, lo renderebbe un elemento molto utile anche in vista del fatto che il prossimo Milan dovrà essere una squadra flessibile in grado di cambiare modulo a seconda delle occasioni. Insomma, un'ultima possibilità per M'Baye: ora o mai più!