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Quel silenzio (sul) nerazzurro

 

Una notizia scomoda? Basta 'ascoltare' il silenzio e chiedersi, "se invece di Tizio si trattasse di Caio?"

 

 La maglia numero nove del Milan, che caso "spinoso"! Per giorni, sull'argomento, hanno scritto e parlato come fosse un casus belli, una mina vagante. Litigi, prese di posizione, nervosismo... mica vero, tutto rientrato con una stretta di mano.
Se mettiamo questa vicenda accanto ad altre ben più significative da riportare, farne inchieste, chiederne conto... beh, la differenza stride.
Stride sopratutto per quanto sta accadendo nell'isola felice Suning e relativa casa Inter.

Giorni fa leggemmo: "Una bomba sull'Inter cinese. Nel giorno in cui la squadra sbarca a Nanchino, la tv di Stato del dragone, CCTV, ha trasmesso un reportage in cui vengono amplificati parecchi dubbi sull'acquisizione di Suning del club nerazzurro, arrivando fino all'ipotesi di riciclaggio di denaro. Dopo la trasmissione del servizio, le azioni dell'Inter alla borsa di Shenzehen sono crollate del 6,5 per cento"
Veline trafelate arrivano nelle redazioni dei nostri media e bastano le parole di Sun Wimin, vicepresidente del gruppo della famiglia Zhang, a far si che (in Italia) il tutto venga messo sotto silenzio con soddisfazione.
Immaginate se, invece di Tzio (Inter), si fosse trattato di Caio (Milan)... brrrrrrr
Ma non è mica finita qui...

Nella notte di giovedì scorso, su un importante portale web d'informazione italiano, compare una notiziola: "Calcio scandalo, Inter coinvolta"
E' notte fonda, magari domani leggiamo  e approfondiamo. Il giorno dopo (magia) la notiziola è sparita! Possibile che ce la siamo sognata?
Al mattino parte la ricerca. E' lunga e laboriosa perchè, nei principali media nazionali, tutto tace e nulla compare.
Finalmente eccola, dopo ore di ricerca. E' breve, nel 'punto dolens', ma 'cribbio' se importante!

"Calcio scandalo, in arrivo una bufera su Fiorentina e Inter.
Decisiva una denuncia e la prova del Dna. È stato infatti un allenatore della squadra dilettantistica della Sestese a segnalare il meccanismo con cui sarebbero state regolarizzate le posizioni di alcuni baby calciatori senegalesi o ivoriani. Dalle indagini è emerso anche che la donna ivoriana arrestata avrebbe fatto passare un baby calciatore per suo figlio naturale. Circostanza poi smentita dal test del dna. Il calciatore è stato poi acquistato da una squadra professionistica.
Secondo la Polizia, gli indagati, in violazione delle disposizioni del Testo Unico sulla disciplina dell’immigrazione, hanno compiuto atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di giovanissimi di origine africana, in particolare ivoriani minorenni, producendo presso l’ambasciata italiana di Abidjian, e poi presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Prato, documentazione falsa che attestava inesistenti condizioni personali, quali la maternità biologica o la filiazione naturale rispetto ai minori, in modo da richiedere ed ottenere il rilascio dei visti di ingresso per ricongiungimento familiare, e il successivo permesso di soggiorno per motivi familiari.
Per la parte dell’inchiesta su presunte combine, ci sono 24 persone indagate. Sono dirigenti, alcuni calciatori e anche un arbitro. Nel corso dell’operazione svolta dagli investigatori della squadra mobile di Prato, ulteriori undici persone sono state raggiunte da informazione di garanzia sempre per la violazione delle norme connesse all’alterazione dei risultati delle partite, tra cui molti giovani giocatori di calcio delle serie dilettantistiche. Disposta l’acquisizione di documentazione presso due squadre di serie A.
Le due società di serie A ad essere coinvolte sono l'Inter e la Fiorentina. Le società in questione dovranno ora collaborare con la magistratura per accertare la verità."

Domanda: "Ma non è più importante e seria questa, di notizia, della questione sul numero 19 del Milan?"
E' già ma, come dicevamo, "se invece di Tizio si trattasse di Caio"...

 

 

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