Vincenzo-Carletto: non forziamo i tempi
Due tecnici diversi, due momenti diversi delle loro carriere
Si parla spesso di Montella e delle sue possibilità di far bene con questo Milan. A giudizio di chi scrive, il tecnico campano ha tutto per portare a compimento una buona stagione alla guida del club e metterlo in discussione a priori è un errore di principio.
Qualcuno ha sostenuto che l'allenatore perfetto per questo Milan sarebbe Ancelotti perché è un tecnico che ha già cultura della vittoria. A mio parere invece Ancelotti farebbe fatica con quest'organico. Spiego anche il perché, precisando che parlo da ancelottiano convinto e da appassionato di calcio che ha una stima infinita per il tecnico di Reggiolo. Tuttavia sono del parere che gli allenatori, con gli anni, si specializzino. Ad inizio carriera la componente didattica ed identitaria del loro stile di allenamento è decisamente più marcata. Con gli anni e con le esperienze aumenta sempre più la capacità gestionale del gruppo a discapito dei dettagli di campo.
Non a caso, negli ultimi 8 anni, Carletto ha allenato Chelsea, PSG, Real Madrid e Bayern Monaco. Parliamo di squadra già fatte, ossia di squadre ricche di top player e di giocatori oltre la media che devono essere allenate più con il buonsenso e la saggezza che con le conoscenze. Non è casuale che l'unico flop di Ancelotti in questi ultimi anni sia stato nel 2012 quando non è riuscito a vincere il campionato francese con una squadra nettamente più forte del volenteroso Montpellier. Quel PSG era una squadra forte e ricca di talento ma andava amalgamata in breve tempo perchè aveva moltissimi giocatori nuovi. Ancelotti non vi riuscì subito perché veniva da un'esperienza a Londra con il Chelsea, dove la componente gestionale con cultura relazionale era nettamente prevalente rispetto ai principi di campo.
Oggi Montella, tecnico giovane ed emergente, ha più possibilità di fare bene con questa squadra rispetto ad Ancelotti perchè ha le giuste conoscenze e quelle esperienze limitate che gli consentono di coltivare dentro di sè la voglia di far crescere la squadra parimenti alla propria carriera. Montella, oggi, è un maestro. Carletto invece è un professore. Oggi questo Milan ha bisogno di un maestro ma se fra 2-3 anni la squadra dovesse essere matura per farsi guidare da un professore, sono certo che il grande Ancelotti non potrebbe resistere al richiamo di Milanello.