Gilbert

 

Ciclismo: quest'anno sarà sul serio una Settimana Santa

 

Viviani ha scatenato un effetto domino incredibile

 

 

Col classico Santos Tour Down Under in quel di Adelaide in Australia prende il via il calendario UCI World Tour 2018.
Ciclomercato concluso quindi, con una sessione che ha visto spostamenti anche importanti ma che hanno riguardato principalmente gregari di lusso, velociti e uomini da classiche. Fabio Aru unico spostamento di rilievo per le grandi corse a tappe: lascia l'Astana che lo ha lanciato nel professionismo e va da Beppe Saronni alla UAE Emirates, a solidificare quella che oltre la Trek Segafredo è l'unica squadra World Tour a conservare qualcosa di italiano. Aru avrà carta bianca sul suo programma annuale essendo unico corridore in grado di far classifica in un grande giro.
Per il resto, Nibali si mette accanto un Pozzovivo in più che sarà utilissimo assieme a Pellizzotti sulle strade francesi del Tour. Si sofoltiscono i capitani nel Team Sky con Mikel Landa che va alla corte di Quintana (e menomale che cercava una squadra dove fare il capitano solitario), mentre Diego Rosa che sperava di fare il capitano al Giro d'Italia secondo me spera quasi nella squalifica di Froome che aveva annunciato di voler essere per la prima volta in carriera al via della "Corsa Rosa".
Disastro Sunweb che con un come Tom Doumulin non è stata capace di portare qualche uomo che riesca stare con l'olandese sulle salite.

Come detto il valzer di uomini più largo è quello riguardante i velocisti. Andrè Graipel, Mark Cavendish, Caleb Ewan e Arnaud Demare a parte, il resto delle ruote veloci di punta ha cambiato casacca. Il primo è stato Elia Viviani che aveva mollato la Sky già da agosto scorso per passare alla Quick Step Floors, che a sua volta ha ceduto Marcel Kittel al Team Kathusha, che a sua volta ha ceduto Alexander Kristoff alla UAE Emirates, che a sua volta ha ceduto Sacha Modolo alla Cannondale Drapac. Insomma, ci vorrà tempo per farci l'abitudine.

Movimenti da sottolineare anche nel panorama classiche di un giorno. Il colpaccio lo fa sicuramente Matteo Trentin che sveste i panni da soldato della Quick Step e va a mettersi in proprio alla Mitchelton Scott (ex Orica). Peter Sagan finalmente avrà lo scudiero che gli è troppo spesso mancato nei momenti importanti quando ha dovuto far tutto da solo. Daniel Oss è una garanzia sotto tutti i punti di vista e su tutti i campi, che sia il Pavè del nord o il Poggio di Sanremo.

Per quanto riguarda il calendario World Tour quest'anno la lista di gare si è allargata. Ci finisce dentro anche la Strade Bianche per l'orgoglio del ciclismo italiano ad innaugurare un periodo di classiche a catena nei weekend consecutivi: Sanremo, Gent-Wevelgem, Fiandre, Roubaix, Amstel, Freccia e Liegi senza soluzione di continuità.
Maggio sarà il mese del Giro, luglio quello del Tour mentre la Vuelta si dividerà tra fine agoto e metà settembre.
A fine settembre invece ci sarà il Mondiale di Innsbruck che quest'anno, finalmente, propone un percorso durissimo. Impossibile per Sagan fare il poker, e sarà molto interessante vedere le strategie di avvicinamento degli umoni da grandi giri che saranno gli indiscussi favoriti. Ci saranno sicuramente polemiche contro coloro che andranno a correre il Tour o la Vuelta solo per allenarsi in funzione della maglia iridata come succeso per Vincenzo Nibali che due anni fa snobbò il Tour de France per preparare l'Olimpiade di Rio. In quell'occasione la strategia fu quasi impeccabile, vedremo se quest'anno lo "Squalo" ripeterà lo stesso percorso e provare a fare il bis al Giro di Lombardia due settimane dopo da campione del Mondo come riuscito a Paolo Bettini nel 2006.

 

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