trofeo NBA

 

Destinazione titolo

 

I playoff in NBA sono giunti alle battute conclusive, alle FINALS come le chiamano oltreoceano e senza troppo stupore vede opporsi le due squadre più forti delle rispettive Conference, i Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers, che per il terzo anno consecutivo si daranno battaglia per portare a caso l’ambito trofeo. Le due precedenti stagioni hanno visto trionfare prima l’una (Golden State nel 2015) e poi l’altra (Cleveland nel 2016) e quella di quest’anno potrebbe essere la

resa dei conti per queste due squadre che da un paio di anni danno vita a una delle rivalità più sentite della lega.                                                                    La scorsa notte è andata in scena gara1 sul parquet degli Warriors e ha visto i padroni di casa avere la meglio di Lebron James e compagni senza particolari affanni col punteggio di 113-91 portandosi in vantaggio nella serie al meglio delle sette partite che vedrà gara 2 andare in scena nella notte italiana fra domenica e lunedì, sempre ad Oakland.

Per quanto riguarda la Serie A, invece, Trento è la prima finalista e aspetta di conoscere l’avversaria che uscirà dalla sfida fra Venezia e Avellino. Dicevamo di Trento che si è sbarazzata in cinque partite della più quotata Olimpia Milano, detentrice dello scudetto, e ha dimostrato nell’arco della serie una supremazia a tratti tanto imbarazzante quanto sorprendente. Si tratterà della prima finale nella propria storia per la squadra trentina che cercherà di emulare le gesta della Dinamo Sassari che due anni fa dopo aver eliminato Milano sempre in semifinale e che anche allora portava lo scudetto sul petto, vinse lo scudetto a spese di Reggio Emilia. Trento avrà il vantaggio di riposarsi qualche giorno perché dall’altra parte del tabellone la serie fra Venezia e Avellino è in parità (2-2) e saranno necessarie almeno altre due partite per vedere chi avrà la meglio per contendere alla squadra di coach Boscaglia lo scudetto.

Il basket italiano da un lato negli ultimi anni ha visto sprofondare piazze storiche come Bologna (sia Virtus che Fortitudo), Treviso, Roma nelle serie inferiori, ma dall’altra ha saputo regalare delle favole, come quella di Sassari nel 2015, di Trento oggi e probabilmente anche Avellino. Un sogno provinciale che fino a qualche anno fa era inimmaginabile e che queste piccole realtà meritano di vivere fino in fondo.

 

 

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