aru froome

 

Una corsa ad eliminazione

 

 Sagan, Demare, Porte, Thomas, Trentin, Valverde, Cavendish, Izaguirre, Durbridge. Sarebbero tutti nomi perfetti come vincitori delle tappe della prima settimana di Tour de france, ed invece sono solo i più illustri "courreurs" per cui la Grand Boucle, per un motivo o per l'altro è già terminata. Un Tour decimato dei suoi partecipanti tra cadute con conseguenze anche piuttosto serie vedi Porte e Valverde, squalifiche per gesti antisportivi vedi Sagan, o per off limits sul tempo vedi

Demare, sembrerebbe poter aver perso una grossa fetta di appeal. Magari è anche vero, ma non fino in fondo.

Sull'esclusione dello slovacco il dibattito sulla giusta o sbagliata esclusione è destinato a durare anche oltre la fine della corsa. Tanti lo hanno visto come un aiuto al corridore di casa Demare per la corsa alla maglia verde, ma il francese per mettere a tacere ogni dubbio ha deciso di farsi fuori da solo arrivando oltre il tempo massimo. La corsa alla maglia verde ora vede come stragrande favorito Marcel Kittel, che però non dovrà commettere lo stesso errore di Demare. Anche per lui il tempo massimo rappresenta il nemico numero uno, più di Greipel o Kristoff.

Per quanto riguarda le cadute, il Tour per indole è la corsa delle cadute. In questa occasione risaltano più all'occhio semplicemente perchè ci son finiti dentro tanti pesci grossi che hanno davvero rischiato grosso. Valverde ci ha rimesso una rotula, Porte una scapola e Cavendish il setto nasale e uno zigomo. Sicuramente non roba di poco conto.

Le cose vanno a gonfie vele invece per i nostri colori. Anzi, per il nostro tricolore. Quel Fabio Aru che non le sta mandando a dire a Sua Maestà Chris Froome scattandogli nei denti (come direbbe Pantani) sull'arrivo più classico e duro dei Volsgi. Primo alla Planche des Belles Filles dove Vincenzo Nibali nel 2014 vinse, anch'esso col tricolore su maglia Astana, nel tour del suo trionfo. Fatto che per gli scaramantici e sostenitori dei corsi e ricorsi ha più che un valore simbolico. E anche i cinici non possono sottovalutarlo. Froome e la Sky possono aver anche lasciato fare Aru non impegnandosi più di tanto, come presto si son affrettati a dichiarare dopo che più di qualcuno aveva storto il muso su come il sardo fosse andato via facile. Ma negare che Fabio in questo momento goda di una gamba prossima all'onnipotenza significa prendere in giro la propria intelligenza. Ultima dimostrazione quella data nella tappa di domenica sul Mont du Chat. C'era troppa pianura dallo scollinamento dell'ultima salita all'arrivo, così non fosse stato Aru avrebbe concesso di sicuro il bis. E Froome farebbe bene ora a temerlo sul serio. Indubbiamente diventa il suo primo antagonista dopo il K.O. di Richie Porte e con Alberto Contador ormai al tramonto e Nairo Quintana lontano più di 3'. A maggior ragione se consideriamo che le montagne che attendono la corsa sono tantissime, e i chilometri a cronometro sono solo i 30 della penultima tappa. Resta da vedere la durata del Campione Italiano.

L'unica questione che porta dubbi sulla possibilità di soffiare la maglia gialla al Keniano Bianco è la continuità sulle tre settimane. Top della condizione arrivato troppo presto? Nessuno può saperlo a parte forse i suoi preparatori, e se così fosse sarebbe davvero clamoroso. Condizione buona ma non ancora al massimo? Non è tanto semplice crederci ma portebbe anche essere. Fabio Aru avrà sicuramente il suo giorno di crisi, è una cosa fisiologica, è una spada di Damocle che prima o poi ti cade sulla testa anche nei momenti di forma al top. E se sarà bravo e intelligente a gestirla come ad Imola al Giro d'italia 2015 possiamo davvero sognare il Cavaliere dei Quattro Mori sul trono dei Campi Elisi.

 

JUVENTUS-MILAN
SERIE A
md tube rettangolare2

HIGHLIGHTS: Milan-Inter

.QUI gli tutti gli highlights dal '18/'19 ad oggi 

DICHIARAZIONI POST MILAN-INTER
MAURO SUMA: A BOTTA CALDA
MEMORIES: IL PROSSIMO AVVERSARIO

Cerca in MD

articoli che potrebbero interessarti

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.