Aru

 

Tour de France: Aru tricolore contro tutti

 

 

Parte sabato con un crono-prologo in terra tedesca, più precisamente Dusseldorf, l'edizione 104 del Tour de France. 13 km particolarmente adatti agli specialisti assegneranno la prima maglia gialla che conoscerà il suo definitivo detentore nella classica parata degli Champs Elysees il 23 luglio dopo 21 tappe e 3.516 km di battaglie. Differentemente da quanto accadeva nelle ultime edizioni, quest'anno il percorso è particolarmente adatto agli scalatori, con tante salite a partire dalla

quinta tappa che prevede l'arrivo in cima alla Planche des Belles Filles, arrivo storico presente nella stragrande maggioranza delle edizioni della Grand Boucle. Pochi, anzi pochissimi i chilometri a cronometro. Solo due le frazioni dedicate alla corsa contro il tempo: quella d'apertura che naturalmente avrà peso relativo per la classifica finale e quella al penultimo giorno, di 10 km più lunga rispetto alla prima e con uno strappetto che invece dopo tre settimane di corsa potrebbe ancora smuovere qualcosa.

Per le ragioni suddette Chris Froome pur rimandendo comunque sulla carta il più quotato per la vittoria finale non lo è di certo in maniera larga come lo era nelle precedenti edizioni. Lui che nelle prime affermazioni (2013 e 2015) aveva costruito proprio a cronomentro i suoi trionfi per poi difendersi sulle salite grazie ai gregari super lusso, quest'anno dovrà cambiare atteggiamento. Cosa che a dire il vero aveva già dimostrato in parte di saper fare lo scorso anno, con quell'attacco in discesa dal Col du Peyresourde o la "fagianata" in collaborazione col suo compagno Geraint Thomas, Peter Sagan e Maciej Bodnar a Montpellier.

Occasione ghiotta quindi per il nostro Fabio Aru, che fresco della vittoria del Campionato Italiano in linea ha tanti motivi per far un gran Tour. Per prima cosa mettere una pietra sopra a tutti gli eventi sfortunati dell'ultimo anno, cominciati proprio con la crisi di fame (e quasi d'identità verrebbe da dire) alla penultima tappa della corsa dello scorso anno culminati con la caduta rimediata in ritiro in primavera che gli ha messo k.o. un ginocchio facendogli rinunciare all'assalto del "Giro 100" su cui il "Cavaliere dei 4 mori" aveva puntato dal primo ritiro invernale. E anche per sfruttare un pò la cabala e la superstizione. La maglia tricolore portò benissimo a Vincenzo Nibali proprio nell'Astana nel 2014, perchè non potrebbe fare altrettanto con lui?

Ma la sfida non si restringe assolutamente a questi due corridori. C'è nairo Quintana che dopo aver fallito, seppur di poco, la vittoria al Giro d'Italia non riuscendo nell'impresa preposta di poter fare accoppiata giallo-rosa, si presenta con una squadra super ai nastri di partenza, che non ha nulla da invidiare a quella del team Sky. Amador, Bennati e soprattutto "l'embatido Valverde" sono una garanzia.

C'è Richie Porte che quest'anno ha vinto una grandissima Parigi - Nizza e sembra aver ritrovato lo smalto migliore dei tempi alla Sky quando era gregario proprio di Froome e dava l'impressione, se non la certezza, di andar più forte del proprio capitano.

Occhio anche a Romain Bardet, secondo lo scorso anno e uomo in cui sono riposte tutte le speranze transalpine che aspettano dal Tour dell'1985 vinto da bernard Hinault un corridore di casa trionfante sui Campi Elisi. Senza dimenticare l'immortale Contador, che anche a 34 anni suonati non va per nulla sottovalutato. Anzi potrebbe essere l'ago della bilancia in eventuali alleanze contro Chris Froome e il Team Sky.

Tanti nomi anche alla voce "cacciatori di tappe". Una lista lunghissima di sprinter di primissimo livello a caccia della prestigiosissima Maglia Verde della classifica a punti come Marcel Kittel, Mark Cavendish, Andrè Greipel, Arnaud Demare, John Degenkolb, Alexander Kristoff, Nacer Bouhanni, Micheal Matthews e naturalmente Peter Sagan che cerca il ritocco al record di Maglie Verdi consecutive ora fermo a cinque. Ma anche finisseur da classiche. Philippe Gilbert e Greg Van Avermaet che hanno stradominato le classiche del nord. Michał Kwiatkowski vincitore alla Sanremo, Oliver Naesen fresco campione del Belgio, lo stesso Alejandro Valverde e i nostri Sonny Colbrelli e Diego Ulissi, attesi entrambi alla consacrazione definitiva sui grandi palcoscenici.

 

JUVENTUS-MILAN
SERIE A
md tube rettangolare2

HIGHLIGHTS: Milan-Inter

.QUI gli tutti gli highlights dal '18/'19 ad oggi 

DICHIARAZIONI POST MILAN-INTER
MAURO SUMA: A BOTTA CALDA
MEMORIES: IL PROSSIMO AVVERSARIO

Cerca in MD

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.