tare

 

Un DS sottovalutato dalle big

 

Igli Tare, forse il direttore sportivo più sottovalutato del calcio italiano

 

Sarà per il suo nome poco esotico, sarà perché all’apparenza fa trasparire un carattere un po’ duro, fatto sta che in Italia ci sono suoi colleghi che vengono incensati e che, invece, non hanno neanche lontanamente fatto quello che ha fatto l’ex attaccante albanese.
 
Entrato in società nel 2008 come coordinatore dell’attività tecnica della Lazio, nel 2009 ha assunto la carica di direttore sportivo, contribuendo non poco a fare le fortune del club di Claudio Lotito.
I due formano una coppia micidiale, perché uno scova giocatori semi-sconosciuti che poi si affermano nel nostro campionato rivalutandosi alla grande, mentre l’altro (Lotito) è uno con grandi capacità di vendita in grado di ottenere quasi sempre le condizioni che chiede.
Una vera sofferenza imbastire e portare a termine le trattative col patron laziale.
Ma torniamo a Tare, capace come pochi di fare mercato e contemporaneamente riuscire a tenere a livelli più che competitivi la sua Lazio.
 
Una fitta rete di collaboratori gli permette di coprire quasi tutti i mercati dell’est europeo (sua zona di origine), mentre lo aiuta, nei rapporti interpersonali, anche il fatto di aver giocato qualche anno nella Bundesliga. L’arrivo nella capitale di Klose fu dovuto proprio ad una conoscenza personale col bomber tedesco.
Rilevante, anche, la capacità di pescare nel campionato belga. Molti gli esempi di calciatori portati in Italia a poco e poi rivenduti a tanto (o che comunque oggi valgono molto di più). Felipe Anderson, Hernanes, Strakosha, Biglia, Luis Alberto, Milinkovic-Savic, Marusic, Immobile, Bastos, Leiva e sicuramente altri che ci stiamo scordando.
Per non tacere della capacità di portare in Italia per soli 7 milioni di euro il centrale olandese De Vrij, uno dei pochi esempi di calciatori che sono poi partiti in scadenza di contratto per aver rifiutato le proposte di rinnovo.
Insomma, la cosa certa è che Igli Tare di calciatori e di calcio ne capisce molto.
 
Negli ultimi giorni nella ridda di nomi che vengono accostati al nuovo Milan è spuntato anche il suo di nome, anche se non molti sembrano prendere troppo sul serio la una sua candidatura.
Chissà perché poi, al contrario, c’è chi invece sbava dietro a nomi come quello di Giuntoli che in carriera invece non ha poi dimostrato molto per giustificare tale infatuazione.
L’unico dubbio su Tare è capire se il suo modo di lavorare si confà a società di alto livello (o che comunque aspirano a tornarci come il Milan) che devono puntare a vincere e che molto tempo non te lo concedono.
Non so in quanti comprenderebbero e approverebbero l’acquisto per 10 milioni di euro dell’esterno sinistro di origine albanese (ma di nazionalità danese) Riza Durmisi dal Betis Siviglia. Forse nessuno, mentre Lotito la scommessa la fa, perché si fida delle capacità del suo DS, non soffre delle pressioni della sua piazza (con cui è separato in casa) e darà al giocatore il tempo di dimostrare quello che vale.

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