Gli orari della nuova Serie A
Lo spezzatino sembra funzionare a livello economico. Con l'arrivo di Mediapro, arriveranno ben otto fasce orarie.
La Serie A 2018/2019 partirà quasi sicuramente con la suddivisione del calendario di ogni giornata, in ben otto fasce orarie: al sabato tre partite (15, 18, 20:30), e la restante parte la domenica (12:30, tre match alle 15, uno alle 18 e il posticipo delle 20:30). Una rivoluzione mediatica, nella quale il nuovo acquisitore dei diritti televisivi del nostro calcio, tal Mediapro, ci vuole mettere ben più di uno zampino.
Ma partiamo da un dato: lo spezzatino, per già come è strutturato, già funziona. Infatti, come ci ricorda Calcio e Finanza, l'ascolto medio della partita delle 12:30 della domenica, è salito da 365.000 a 425.000 spettatori. Certo, un dato piccolo nel contesto del calcio in tv, ma questo lascia l'idea di come le cose stiano cambiando. E il cambiamento, principalmente, è dato dall'ormai strapotere della televisione sopra ogni altra cosa. Personalmente penso che il passaggio che si voglia volutamente far passare è, ormai da anni, quello che si può e si deve cambiare un modus operandi insito nella cultura sportiva dell'italiano medio; per esempio sdoganando il concetto dell'andare allo stadio. Semplicemente uno degli obiettivi di questi grandi colossi della conunicazione è semplicemente quello di far capire ai milioni di tifosi che, è perfettamente inutile andare a vedere uno spettacolo in una struttura quasi sempre fatiscente, sporca, dove mancano anche i servizi più essenziali, e nelle peggiori condizioni climatiche possibil. Mi chiedo allora: ma questo è ancora calcio?
Non vuole essere una critica a tutti i costi, ma l'intento del Capitale finanziario di cercare di spezzare definitivamente il legame di romanticismo che lega lo stadio al tifoso che si fa un mazzo così per pagarsi, ad esempio, un abbonamento a San Siro, è talmente così evidente che, la mia non vuole essere una critica pretestuosa, ma vuole essere semplicemente un ragionamento sul quale molti tifosi dovrebbero, credo, fermarsi a riflettere.
