Italia

 

Resettare e ricominciare

La delusione di ieri sera è stata troppo grande, per non provvedere ad un cambio radicale di filosofia calcistica.

 

 

Prima di fare ogni tipo di considerazione su quello che è accaduto ieri sera a San Siro, credo si debba prima di tutto partire da un punto che, a mio modo di vedere, non può essere assolutamente sorpassato: Tavecchio prima, e Ventura poi, devono semplicemente dimettersi dai loro incarichi perchè hanno fallito un obiettivo; stop. Questo avviene in tutti i paesi civilizzati, in cui se non riesci a raggiungere l'obiettivo che ti eri prefissato, vai a casa. E su questo non ci devono essere discussioni di nessun genere.

Detto diò, però dare la colpa esclusiva di ciò che è successo al CT azzurro, o al Presidente Federale, sarebbe da stupidi. Qui, in questo pezzo, non voglio fare discorsi populistici, in cui scrivere frasi o concetti che andrebbero bene solo per soddisfare la pancia irritata e affamata del tifoso tastierista di turno, che si lamentava prima in caso di eventuale qualificazione (affermando frasi del tipo: "tanto che ci andiamo a fare al Mondiale?"), per poi inveire ad eliminazione avvenuta contro tutto e tutti. A me in particolare non interessa fare questo tipo di discorso. Non mi interessa principalmente perchè l'andamento tecnico della Nazionale degli ultimi dieci anni almeno (a parte alcune parentesi estemporanee), poteva tranquillamente prevedere prima o poi questo tipo di esito. E' inutile, infatti, negare, che al 14 novembre 2017, siamo in presenza della Nazionale di calcio più scarsa dal punto di vista tecnico degli ultimi trent'anni almeno. E' un dato di fatto sul quale molti dovrebbero riflettere. Come si è arrivati a questo punto?
Le colpe sono ben distribuite; questo è certo. Purtroppo, in parte, viviamo ancora di "rendita" del Mondiale 2006, e questo ha contribuito ad accecare tanti addetti ai lavori e non sulle reali dimensioni del nostro calcio; un calcio italiano che non ha mai avuto la forza di tagliare nettamente con il passato, per cercare una nuova strada fatta di gente nuova, giovane e motivata. Invece, Ventura, come ho scritto anche ieri, ha pensato bene di riaffidarsi alla "vecchia guardia" (formata principalmente da Buffon, Chiellini, Barzagli e De Rossi) per superare questi playoff: mai errore fu più grande. L'ex tecnico granata ha pensato bene di abbandonare all'improvviso il lavoro fatto in due anni sui giovani, per semplicemente affidarsi a giocatori già sazi solo e soltanto per paura, la stessa paura che il tecnico ha trasmesso ai suoi giocatori a Stoccolma. Perchè questa qualificazione ce la siamo giocata in Svezia, giocando in maniera ignobile, se pensiamo a quella che è stata la storia del calcio italiano. Ed in questo, l'atteggiamento di Ventura ha influito sicuramente su un gruppo di giocatori che ha dimostrato tutti i propri limiti tecnici e caratteriali. Limiti che, a prescindere dall'allenatore, ci sono costati carissimo. Ecco perchè, mai come in questo momento, il calcio italiano ha la grande occasione di resettare il proprio sistema a livello filosfico-calcistico, dirigenziale e programmatico, iniziando un nuovo percorso che parta essenzialmente dal basso. E questo lavoro, che parte del basso, la Federazione (vedendo anche i risultati delle Under Nazionali negli ultimi anni) lo ha anche fatto; il problema è che manca accordo e coesione con la Lega e le società di Serie A.
C'è bisogno di uno "switch" mentale che ci porti a pensare al calcio, come un orchestra che suona in maniera coordinata, e non come una trincea che deve semplicemente difendere la propria posizione dagli attacchi nemici. In questo c'è probabilmente la soluzione ad un problema che di certo non è nato con Ventura, ma che purtroppo ci portiamo dietro da tanto, troppo tempo.
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