Scelte dovute
Ventura si gioca tutto e non fa esperimenti
Sono 27 i giocatori convocati da Giampiero Ventura per la doppia sfida contro la Svezia che vale il pass per il Mondiale di Russia 2018 e rispetto al solito le novità in lista sono due, anzi tre: Simone Zaza, Jorginho e Alessandro Florenzi.
Se per rivedere in azzurro il laterale romano e romanista si trattava solo di un conto alla rovescia dovuto alla grave conseguenza di infortuni per gli altri due la cosa non era così scontata.
Non sappiamo se Ventura lo abbia fatto per opportunità, per ovvietà o perchè abbia voluto semplicemente costituirsi a parte civile, convocare Jorginho significa sicuramente evitere ulteriori polemiche, che ci saranno a prescindere comunque, nel caso l'Italia dovesse fallire l'appuntamento spareggio. La vicenda era diventata una telenovela, troppo all'attenzione dell'opinione pubblica e lo stesso giocatore aveva manifestato più volte la delusione delle esclusioni e la volontà di continuare in azzurro dopo l'esperienza di qualche anno fa. E specialmente in quanto a convocarlo per la prima volta fu Antonio Conte, in una Italia molto più ben vista rispetto a questa e che ha lasciato bellissimi ricordi nonostante l'avventura Europea non si spinse oltre il quarto di finale con la Germania.
E un ulteriore spinta in favore di questa decisione credo sia stato anche il vuoto imbarazzante che l'assenza di Marco Verratti nelle ultime due sfide del girone di qualificazione contro Macedonia e Albania aveva lasciato. La cabina di regia era abbandonata a se stessa e Lorenzo Pellegrini, che io ritengo un ottimo elemento, convocato al suo posto non ha ancora l'esperienza giusta per ricoprire un ruolo così decisivo. Tra l'altro io ritengo che Jorginho e Verratti possano benissimo giocare anche insieme.
Per quanto riguarda Simone Zaza credo abbia prevalso il buon senso. Il rendimento dell'attaccante del Valencia è diventato troppo rilevante per non essere preso in considerazione. In questo momento era ovvio portarlo soprattutto perchè le due sfide che ci attendono potrebbero rivelarsi molto tirate e molto equilibrate, dove un invenzione, un lampo, una palla sporca, impossibile, può essere l'occasione giusta per rompereli questi equilibri. A maggior ragione se consideriamo che gli altri due attaccanti capaci di trovare il colpo improvviso, Belotti e Immobile, non saranno al 100%.
Un ultimo pensiero sulla mancata chiamata di Balotelli. Questo non è il momento di far esperimenti. Potenzialmente, ripetendo il concetto per l'ennesima volta, si tratta del calciatore che da solo potrebbe determinare la qualificazione, ma in un momento così delicato, dove già Ventura non gode di chissà quali certezze appiopparsi un altro punto interrogativo grande quanto una casa non ne sarebbe valsa la pena. Per lasciar a casa poi chi? Eder? No, assolutamente. Eder è un elemento che a gara in corso può cambiarti la partita e oggi contro il Torino ne ha dato ulteriore dimostrazione.
Senza tralasciare un particolare che tanto particolare non è: il match di ritorno sarà a San Siro. Sicuramente allo stadio ci sarà massiccia presenza di interisti e milanisti che sicuramente lo avrebbero beccato alla prima palla mal giocata, e conoscendo Mario lascio immaginare a chi legge cosa ne sarebbe conseguito.