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Come sono messe le grandi del campionato?

 

Facciamo un primo bilancio sulla situazione dei nostri concorrenti

 

 

Questa pausa per le nazionali è la prima che permette di fare un primo bilancio abbastanza attendibile sul campionato e su alcuni valori espressi dalle squadre che occupano i vertici della classifica di serie A. Dal momento che obiettivo dichiarato dalla società del Milan è quello di arrivare tra le prime quattro per ottenere la qualificazione diretta alla prossima Champions League, è con concreto interesse che diamo uno sguardo alle squadre che di fatto rappresentano la concorrenza diretta per arrivare alla meta prefissata. 


Dopo l’ultimo turno di campionato è rimasta un’unica squadra a punteggio pieno, il Napoli di Maurizio Sarri, capace di mettere in fila 7 vittorie su 7! La serie sembra il naturale seguito della fine della scorsa stagione, quando il Napoli ebbe una marcia inarrestabile che però gli valse solo il terzo posto. E non poteva che essere così, visto che in pratica la rosa è rimasta pressoché intatta rispetto allo scorso campionato. Ed i possibili difetti di questo Napoli sembrano essere quelli dello scorso anno. Squadra fortissima nell’undici titolare, un giocattolo dai meccanismi perfetti. Tuttavia qualche dubbio sulla profondità della rosa, specialmente in attacco. Il Mertens attaccante è stata una grande invenzione di Sarri per sostituire bomber Higuain, tuttavia dopo l’ennesimo infortunio di Milik non pochi dubbi sono nati circa le mosse di mercato fatte in estate. Via Pavoletti e Zapata, alle spalle dell’attaccante polacco non c’è nessun rincalzo. E se viene il raffreddore a Mertens? Callejon prima punta la soluzione possibile, ma comunque una soluzione di grandissimo ripiego, non adeguata ad una squadra che punta a vincere il campionato. Oltre a ciò decisivo sarà un altro aspetto: riuscirà stavolta il Napoli a fare la grande squadra anche nello scontro diretto con la Juve? In questi anni il grande limite dei partenopei è stato questo, e cioè ha perso contro la Juve sempre le gare decisive, portando invece a casa i tre punti a “torneo praticamente deciso”. Da qui passa la stagione dell’unica squadra che sembra poter competere per il titolo con la Juventus. 

A proposito dei bianconeri, sembra di poter dire che sia ancora la squadra più forte del campionato, la favorita numero uno. Tuttavia più di qualche scricchiolio si vede soprattutto nel reparto difensivo. Possono dire quello che vogliono, ma le conseguenze dell’addio di Bonucci si avvertono tutte. Le gare più impegnative hanno messo in mostra una difesa tutt’altro che impermeabile: 3 gol subiti contro la Lazio in Supercoppa, 3 dal Barcellona, 2 dal Genoa e dall’Atalanta in campionato. La linea Maginot degli anni scorsi non c’è piu e si vede, ed anche Buffon non sembra in grande spolvero. In più troppi infortuni a centrocampo e qualche problemino nella gestione di qualche caso spinoso (vedi Higuain). Insomma qualche indizio che, sulla scia del caso Cardiff, l’ambiente non sia più così limpido. Se si vuole puntare al settimo titolo consecutivo, sarà necessario lavorare molto.

L’Inter di Spalletti in questo primo scorcio di campionato sembra la copia dell’Inter di Mancini di qualche anno fa (quella delle 5 vittorie consecutive e dei sogni scudetto fino alla fine del girone di andata). La squadra vince gare in cui gioca malissimo, sia contro avversarie importanti (Roma) e sia contro le piccole (Crotone, Spal, Benevento, Genoa), e sembra accompagnata per ora dalla fortuna e dai colpi di Icardi e Perisic. Tuttavia questo andazzo non può continuare all’infinito. La rosa è senza dubbio di valore, ed il tecnico sa il fatto suo, ma se non comincia a migliorare gioco e prestazioni non può assolutamente reggere questo trend di risultati.

La squadra più debole del lotto sembra la Roma. In realtà forse ha fatto più punti di quelli pronosticati, anche se c’è da dire che il calendario ha dato una mano. La sconfitta beffarda contro l’Inter è stata compensata dalla vittoria sofferta e forse immeritata di Milano col Milan. Ma proprio la gara di san Siro dimostra, a mio avviso, che la Roma è più debole dello scorso anno: negli ultimi due anni a Milano aveva passeggiato, stavolta ha vinto grazie ad un’invenzione di Dzeko. La perdita di Salah ha indebolito sicuramente l’attacco, sorretto dai gol di Dzeko ma sicuramente meno imprevedibile del passato. Dubbi anche sulla tenuta difensiva. L’impianto è buono, ma replicare il secondo posto dello scorso anno è sicuramente impensabile. 

Insomma, il Milan al suo obiettivo ci può arrivare, a patto che cominci seriamente a trovare una sua fisionomia e diventi una squadra vera.

 

 

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.QUI gli tutti gli highlights dal '18/'19 ad oggi 

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