Che fatica...
Un primo tempo nel quale la nostra Nazionale è sembrata su un altro pianeta: lenta, impacciata, statica e prevedibile
Ahh questa Italia. Dopo la disfatta di Madrid, era quasi scontato che l'Italia facesse fatica anche contro il modesto Israele. Difficoltà ovviamente dettate da una condizione psicologica deficitaria. Le tre reti subite al Bernabeu sono state un macigno importante da portare e sopportare in questi giorni, sia per Giampiero Ventura, che per i suoi ragazzi. E tutta questa difficoltà si è vista nel primo tempo.
Un primo tempo nel quale la nostra Nazionale è sembrata su un altro pianeta: lenta, impacciata, statica e prevedibile la manovra nel 4-2-4 messo ancora una volta in campo dal nostro Commissario Tecnico. Giocatori quasi sempre fermi, e poco invogliati al movimento senza palla. Soprattutto sulle fasce, non ci sono state sovrapposizioni, nè movimenti senza palla. Mancanza di movimenti che hanno imbrigliato l'Italia in una manovra basata su un gioco quasi sempre orizzontale; senza nessun tipo di brio, di movimento volto a smarcarsi per sorprendere l'avversario. Un encefalogramma piatto che quasi ci costava lo svantaggio, visto il buon primo tempo degli israeliani che, almeno in un paio di occasioni, hanno quasi rischiato di andare in vantaggio, con un paio di azioni in contropiede, ben bloccate da Buffon.
Dicevamo quindi di un primo tempo scialbo e sottotono da parte degli azzurri. Obiettivamente, la situazione è cambiata nella seconda frazione di gioco. Un intervallo che probabilmente è servito a Ventura per farsi sentire con i suoi giocatori, perchè l'Italia esce dagli spogliatoi del Mapei Stadium con un altro spirito. Primi 15 minuti del secondo tempo che probabilmente esprimono forse l'idea di gioco che ha Ventura per questa squadra. La velocità del giro palla aumenta, le sovrapposizioni senza palla sulle fasce si moltiplicano, ed in una di queste, Candreva serve un pallone bellissimo che Ciro Immobile può solo mettere in rete. 1-0, vantaggio azzurro quasi liberatorio, perchè da lì, ma diciamo pure dall'inizio del secondo tempo, Israele sembra non avere più la forza di ripartire, e l'Italia colleziona occasioni da goal (almeno due con Belotti, una con Immobile) attraverso un gioco molto più fluido, aiutato anche da una grande prestazione da subentrato di Zappacosta (personalmente credo il migliore in campo), subentrato all'acciaccato Conti. Certo, nulla di eccezionale, ma sicuramente meglio dell'obriobrioso primo tempo giocato dalla banda Ventura, questo secondo tempo ha visto una squadra più vogliosa e che ha svolto il suo compitino per portare a casa tre punti che, visto il pareggio dell'Albania in Macedonia, portano l'Italia praticamente ai playoff di novembre.