Borriello

 

Il girovago Borriello

Marco Borriello nell’ultima stagione a Cagliari ha vissuto una seconda giovinezza disputando una stagione di altissimo livello con 16 gol in 36 partite giocate in maglia rossoblù. Arrivato in Sardegna all’età di 34 anni e reduce dalle esperienze deludenti degli ultimi anni tra Genoa, Carpi e Atalanta, l’attaccante napoletano ha smentito a suon di gol chi gli dava del giocatore “bollito” o a fine carriera, meritandosi con le prestazioni sul campo il rinnovo di contratto con la squadra sarda fino al 2019. L’ultima stagione con la maglia del Cagliari è stata la seconda più prolifica dal punto di vista realizzativo per lui dopo quella del 2007/2008 nella sua prima esperienza al Genoa quando mise a segno 19 reti in 35 gare disputate.

Le prestazioni di quella stagione convinsero il Milan a riportarlo in rosa senza più prestarlo in giro per l’Italia come fatto fino a quel momento. La prima stagione al ritorno al Milan, coincisa con l’ultima di Carlo Ancelotti da allenatore dei rossoneri, per Borriello non fu facile, fatta di poche partite giocate e un solo gol segnato, ma l’anno seguente Leonardo da allenatore del Milan lo fece sentire importante affidandogli il peso dell’attacco e Borriello ripagò la fiducia mettendo a referto 14 marcature in 29 gare di quel campionato che il Milan concluse al 3°posto. L’acquisto di Ibrahimovic da parte del Milan nell’estate del 2010 non fu preso benissimo dal centravanti ex Genoa che chiese la cessione sapendo che avrebbe visto i suoi spazi in campo drasticamente ridursi, così che l’ultimo giorno di agosto di quell’anno si fece avanti la Roma che acquistò il giocatore con un prestito con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni€.

L’esperienza nella Capitale fu tutt’altro che felice con soli 11 gol segnati in un anno e mezzo, spesso relegato in panchina, al punto che nel mercato di gennaio del 2012 fu ceduto in prestito con diritto di riscatto alla Juventus che poi a fine stagione non lo riscattò. Giusto il tempo di vincere il suo secondo scudetto in carriera, dopo il primo col Milan nel 2003/2004 quasi senza giocare, ma nei 6 mesi in maglia bianconera non fu protagonista come avrebbe voluto. Da allora sono seguiti una serie di prestiti tra il ritorno al Genoa (due volte) e anche una breve parentesi all’estero in Premier League con il West Ham prima delle esperienze precedentemente elencate con Carpi, Atalanta per arrivare poi ad indossare la maglia del Cagliari. Sicuramente Borriello nella sua carriera avrebbe potuto fare di più e probabilmente nella sua testa regna il rammarico di non essere rimasto a Milano per il timore di essere panchinato da un fenomeno come Zlatan Ibrahimovic, quando purtroppo per lui non andò tanto diversamente a Roma sponda giallorossa.

Nella stagione che sta per iniziare il centravanti napoletano si augura di ripetere le gesta dell’ultima annata e salvare ancora una volta il Cagliari, anche se con la carta d’identità che segna 35 anni c’è il rischio che la scorso campionato sia stato il canto del cigno di questo attaccante che negli ultimi 15 anni più volte è stato definito il “nomade” della Serie A per le tante squadre cambiate.

 

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