Un passo indietro...

In poche ore, Antonio Cassano fa di nuovo parlare di sè: fa trapelare di voler lasciare il calcio, ma poi ci ripensa. Un altro show che ci poteva francamente risparmiare.

Antonio Cassano è probabilmente il più grande rimpianto del calcio italiano degli ultimi venti anni. Un grande talento, sprecato da un suo modo di fare sbagliato, basato su un atteggiamento molte volte menefreghista e infantile, che gli ha precluso delle occasioni importantissime per arrivare ai livelli che il suo talento poteva davvero consentirgli di raggiungere. Tante le occasioni sprecate da Antonio nella sua carriera: tra le tribolazioni di Roma, fino alla enorme debaclè di Madrid, per passare ai continui tentativi di rilancio tra Genova (sponda Samp), e Milano (Milan prima, e Inter dopo), per arrivare a Parma, Cassano ha sempre dimostrato di non avere qeulla continuità mentale in grado di farlo esprimere costantmente ad alto livello. E la conferma di questo viene dall'ultima avventura in quel di Verona, che si potrebbe definire una "cassanata" mancata.

Dopo un anno e mezzo di inattività, Cassano ha deciso di ripartire, otto giorni fa, dall'Hellas Verona. Una sfida importante, quella accettata da FantAntonio, che però oggi ha avuto una brusca frenata, per poi ripartire a "gonfie vele" dopo poche ore. I fatti sono che verso l'ora di pranzo, è uscita la notizia che Cassano avrebbe comunicato entro poche ore la sua volontà di lasciare il calcio. Come spiega anche lo stesso Cassano nella Conferenza Stampa di qualche ora fa, in un momento di difficoltà emotiva, il talento di Bari Vecchia aveva quasi deciso di mettere le scarpette al chiodo. Troppa infatti, era la nostalglia verso la sua casa di Genova, e verso la sua famiglia e i suoi bambini. Un intervento però deciso e autorevole della Dirigenza scaligera, ha permesso a Cassano di non prendere una decisione ancora una volta non ponderata. Infatti, in tutta fretta, nel ritiro del Verona, è arrivata la famiglia di Cassano al gran completo; giunta sul posto per dare un ulteriore carica al giocatore, e farlo cedere dalle sue volontà di mollare tutto. Una cassanata mancata, insomma. Che dimostra ancora una volta quanto il Cassano uomo, nelle sue decisioni sportive, abbia sempre lasciato molto a desiderare; sprecando occasioni fondamentali per fare un salto di qualità definitivo nella sua carriera.

Ora, però, non resta che sperare per il Verona e i suoi tifosi, che quello di oggi sia stata soltanto un fuoco di paglia, e non il primo di una serie di show (anzi più che altro teatrini) mediatici, che non servono proprio a nessuno. Nemmeno allo stesso Cassano.

Il repertorio ormai è pieno. Che tirasse dritto almeno questa volta.