C'è chi dice no
Max (Massimiliano Mirabelli) indicò la via. Dopo il suo disinnesco, Raiola, non fa più paura e sbatte la faccia in porte chiuse
Fino allo scorso anno, i cinepanettoni della Raiola's band, riscuotevano un gran successo. Niente di che come trama: porti un calciatore in una società, lo lasci lì per un anno o due, lo metti contro dirigenza e mister, poi lo porti da un'altra parte e ingrassi (commissioni). Trama stucchevole e ripetitiva, ma redditizia.
Arriva il "caso Donnarumma". Fuoco, fiamme, scintille ma il ragazzo rimane al Milan e, per le commissioni, il buon Mino deve accontentarsi di cò che passa il convento rossonero.
Mirabelli, a muso duro, mostra che a cotanto nome si può e si deve dire no. In fin dei conti basta aver le balls giuste, basta poco, che ce vò?
A Manchester e Nizza devono aver preso appunti sulla diatriba Mirabelli-Donnarumma-Raiola e anche questa estate, il 'potente' Mino, non è riuscito a replicare i passati successi dei suoi cinepanettoni mercatari.
Nel pezzo-mercato del Corriere della Sera, c’è una sensazione di caduta degli dei.
Mino Raiola, in effetti, ha vissuto una sessione di trasferimenti complicata.
Tra i suoi assistiti di punta, solo Justin Kluivert è stato protagonista di un trasferimento importante, dall’Ajax alla Roma. Per il resto, calma piatta.
Soprattutto per quanto riguarda i due calciatori più rappresentativi della scuderia, Mario Balotelli e Paul Pogba.
Il Corsera scrive proprio dei due ragazzotti di Nizza e Manchester United, entrambi "prigionieri dei propri club".
SuperMario, secondo la ricostruzione del quotidiano milanese, sarebbe stato offerto a Napoli e Parma, ora la destinazione più probabile sarebbe l’Olympique di Marsiglia, ma in ogni caso il Nizza darà il suo assenso all’operazione solo nel caso in cui Kean (altro assistito da Raiola) dovesse lasciare la Juventus e unirsi al gruppo di Vieira.
Proprio Vieira, nell’ultima uscita con la stampa, ha chiesto al club di liberare Balotelli perché è infelice di rimanere in Costa Azzurra.
Più o meno la stessa situazione di Pogba, che invece ha dichiarato in in prima persona di non essere felice al Manchester United: «Non posso parlare in un certo modo, rischierei la multa da parte del club».
Dietro queste parole inequivocabili ci sarebbe il pessimo rapporto con l'allenatore (Mourinho: "se hai qualche problema, parlane con me faccia a faccia", Pogba: "Se vuoi parlarmi, chiama il mio agente"... ma vah?), insieme alla corte serrata del Barcellona.
Ebbene, anche l’ex juventino non dovrebbe essere accontentato, non cambierà club prima della fine del mercato. Anche perché lo Special One non può sostituirlo, le liste di Premier sono chiuse e quindi nessuna possibilità di integrare un addio desiderato, ma impossibile da concretizzare.
Con sommo disappunto di Mino Raiola, (ormai ex?) procuratore sempre in cerca di buoni affari per sé e i suoi assistiti.
Il tempo non è ancora scaduto, ma spesso passa veloce anche per chi si crede onnipotente.
In fin dei conti, basta poco... basta dire NO! Vero Max?