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Mondiali: dominio totale europeo

 

Per la quinta volta nella storia, ci saranno solo nazionali europee nelle semifinali del Mondiale. Francia favorita, ma....

 

Prima l'Uruguay, poi il Brasile. Il Mondiale perde in poche ore due grandi protagoniste e si restringe sempre di più. Talmento tanto da occupare un solo continente, l'Europa. Con ancora due quarti da giocare, è già sicuro infatti che a contendersi il trofeo saranno Nazionali del vecchio continente, con il Sudamerica che chiude con un magro bottino, sebbene l'uscita di scena della Celeste per mano della Francia non rappresenti una grande sorpresa, soprattutto vista l'assenza di Cavani. Fa un certo effetto invece l'eliminazione della Seleçao, una delle candidate alla vittoria finale. Un ko che, nonostante la bella impressione fatta dal Belgio, ha soddisfatto anche le altre squadre ancora in corsa nella Coppa del Mondo. E c'è chi avrà un motivo in più per esultare, sebbene debba ancora garantirsi l'accesso nelle magnifiche 4 contro la Svezia: l'Inghilterra.

 

Quattro squadre europee nelle semifinali dei Mondiali è un evento già accaduto quattro volte prima di quest'anno: 1934, 1966, 1982 e 2006. In tre di questi casi è stata l'Italia ad alzare la Coppa al cielo, mentre nel 66', il Mondiale disputato in casa, il trofeo è finito nelle mani degli inglesi e rimane tuttora l'unico successo per i Tre Leoni. La non partecipazione dell'Italia spiana quindi definitivamente la strada ai ragazzi di Southgate. Nella stagione che sorrise alla Regina, gli Azzurri tornarono a casa dopo la fase a gironi, chiusi dalla tragica sconfitta contro la Corea.

 

Andò decisamente meglio invece nelle altre occasioni, a partire dalla prima storica vittoria di Vittorio Pozzo e seguita dal doppio successo ai danni della Germania. I tedeschi furono i finalisti sconfitti anche nel Mondiale vinto dall'Inghilterra, ma questa volta è toccato a loro scontrarsi con la maledetta Corea. Le coincidenze che fanno ben sperare il popolo inglese non finiscono qui, ma la costanza europea nei Mondiali non è del tutto una novità. Solo nella prima edizione della storia infatti, quella in Uruguay del 1930, non ci sono state almeno due Nazionali europee in semifinale perché allora ci arrivò solo la Jugoslavia. Nello stesso anno si disputarono le uniche semifinali della storia, prima di queste attuali, con Italia, Germania e Brasile contemporaneamente già a casa.

 

Gli inglesi non sono una popolazione conosciuti per la loro superstizione, ma presto potrebbero diventarlo. Come scritto, la possibilità di arrivare in una semifinale a carattere esclusivamente europeo non è l'unico precedente che aumenta le speranze di vittoria. I segnali arrivano anche da casa propria, sia dalla First Division (l'ex Premier League) che dalla Second Division (l'attuale Championship).

 

Quest'ultimo campionato fu vinto dal Manchester City che si garantì così la promozione nella massima serie inglese. Non equivale alla Premier conquistata quest'anno dalla squadra di Guardiola, ma fu il primo passo per compiere la grande impresa del 68', quando mise in bacheca il secondo titolo della propria storia, nonché l'ultimo prima dell'era degli sceicchi. Il presagio positivo arrivò anche dal torneo più importante d'Oltremanica. Il primo posto andò al Liverpool ma il Burnley, con il 3° posto finale, raggiunse la qualificazione in Europa, un risultato mai più raggiunto prima di questa stagione.

 

E se ancora le coincidenze non sono abbastanza, una mano preziosa arriva anche dalla Champions. Nel 1966 il Real Madrid vinse l'allora sesta Coppa dei Campioni e quest'anno ha quasi raddoppiato il suo bottino in finale contro il Liverpool.

 

 

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