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Quelli che a San Siro...

 

Russia 2018: Svezia e Inghilterra avanti, è il verdetto del campo. Gli accoppiamenti e le date dei quarti di finale

 

Svezia-Svizzera 1-0: Forsberg manda gli scandinavi ai quarti
Cantano e ballano i tifosi in maglia gialla: non sono numerosi quanto i brasiliani che avevano invaso San Pietroburgo qualche giorno fa, ma si fanno sentire e ne hanno tutte le ragioni: la Svezia continua la sua corsa, approda ai quarti del Mondiale dopo aver aperto un partita chiusa a chiave dall'inizio. E stavolta l'eroe è Forsberg, che ha portato in vantaggio gli scandinavi al 21' del secondo tempo e ha avuto anche il merito di sigillare il risultato respingendo sulla linea un tiro deviato da Lustig. È uscito acciaccato dopo aver fatto tutto quello che poteva fare per trascinare i suoi dove nessuno avrebbe mai immaginato. Nessuno tranne il c.t. Andersson, che alla vigilia aveva detto "continuino pure a sottovalutarci se vogliono, noi abbiamo un piano preciso e lo seguiremo".
La Svizzera ha tenuto palla, ha lavorato a centrocampo, ma ha concluso pochissimo. Gli errori tecnici, anche gravi, non sono mancati, e la Svezia ha avuto più spirito e più gambe: continuamente anticipati dagli svedesi, gli uomini di fantasia della Svizzera sono stati inefficaci. Solo Embolo nel finale ha portato un po' di vivacità, mettendola sul fisico con i centraloni nordici.
La squadra di Petkovic, schierata con un 4-2-3-1 dove un po' a sorpresa il posto di centravanti è stato riservato a Drmic, con Seferovic a lungo in panchina, ha preso in mano quasi subito la gara, con percentuali di possesso palla altissime, ma senza creare nessuna vera occasione da gol. È lo svizzero Zuber il primo a tirare in porta dopo una decina di minuti, ma la vera chance capita al 29' a Berg, che si inserisce bene fra i difensori svizzeri prima di sprecare malamente il cross perfetto di Claesson. La partita va avanti a ritmi bassi, la Svizzera pare aver paura, la Svezia aspetta. Nel secondo tempo il copione non cambia, fino a quando Forsberg, con una bella combinazione con Toivonen, porta in vantaggio i suoi (con la decisiva deviazione di Akanji). È il 21' del secondo tempo: Petkovic capisce che deve cambiare qualcosa, toglie due centrocampisti, Zuber e Dzemaili, e inserisce Seferovic e Embolo, che quando riesce a superare la cerniera centrale svedese trova persino Forsberg sulla sua strada. Nel recupero c'è tempo per un fallo di Lang su Olsson che correva ormai in campo aperto verso la porta di Sommer: Skomina assegna il rigore ed espelle lo svizzero. La Var però interviene e corregge l'arbitro slovacco, ok il rosso ma il fallo era arrivato fuori area. È punizione dal limite: Toivonen tira forte ma centrale e Sommer sventa il 2-0 che saprebbe di beffa, ma è una beffa anche così.
Svizzeri a casa, Svezia ai quarti.
Chi lo avrebbe mai detto, quella notte, a San Siro...

Colombia-Inghilterra 4-5 (ai rigori): dal dischetto britannici più precisi, i Cafeteros vanno fuori
Una traversa interna li aveva rispediti a terra, una traversa interna li manda ai quarti. E da lì chissà, magari davvero il calcio può tornare a casa, come dicono loro. L’Inghilterra supera l’ostacolo Colombia ai rigori: aveva controllato fino al 90’, era stata ripresa nel recupero, da un colpo di testa di Mina che Trippier non è riuscito a spedire fuori (traversa interna). Era andata sotto ai rigori (per la super parata di Ospina su Henderson), subito dopo la traversa interna (e palla fuori) di Uribe l’ha riportata in vita. Pickford (respinta su Bacca) e Dier hanno chiuso i conti. Gara di nervi e tensione, allo Spartak di Mosca: botte, simulazioni, falli, proteste e mosse tattiche. I Leoni sono squadra, Southgate ha idee, hanno evitato la beffa e la cosa li rende più forti. La Colombia esce a testa alta: senza la sua stella James Rodriguez (k.o. e nemmeno in panchina), con Falcao annullato, ha fatto comunque paura.
Come rispondi a un uragano? Ci vuole almeno un fulmine, e poi un tuono. Il fulmine arriva al minuto 92, ed è il tiro di Uribe, improvviso, da 25 metri. Pickford fa un miracolo. Il tuono arriva al 93’, ed è il suono dei colombiani in curva, al terzo gol nel torneo di Yerri Mina: il centralone sul corner di Cuadrado salta in testa a Maguire e schiaccia: Trippier tocca sulla linea, ma la palla va dentro. All’ultimo assalto, la Colombia trova il pari. Cambiasso (assistente) e James esultano, in tribuna, la curva impazzisce: erano fuori. L’uragano, l’episodio che sembrava decisivo, era arrivato dopo 10’ del secondo tempo, quando sempre su un corner Carlos Sanchez (che già aveva complicato non poco il cammino della Colombia facendosi cacciare contro il Giappone, al 3' della prima) trattiene e manda a terra Kane: rigore. L’Uragano Kane non tradisce, tira centrale, Ospina spiazzato non ci arriva col piede (alla Akinfeev), è 1-0, è il sesto gol per il centravanti del Tottenham. Sono due flash di una gara nervosa, dove i cartellini sono più delle occasioni, che cambia padrone quando sembrava finita. Che alla fine torna in mani inglesi.
Non ripete Brasile 2014, la Colombia. Senza Rodriguez, è più dura. James non ce la fa, va in tribuna: con Falcao c’è Cuadrado, ad ispirarli Quintero. O almeno, quello dovrebbe fare, ma i colombiani faticano a costruire, la difesa a tre di Southgate non corre pericoli per 45’ (un tiro centrale dell’ex Pescara è l’unica conclusione). Quando vanno sotto, poi, i Cafeteros per un quarto d’ora buono perdono la testa (complice la mezza rissa post-rigore). Quando provano finalmente a rispondere tre-quarti di partita sono andati. L’occasione migliore capita sui piedi di Cuadrado, in contropiede all’81’ (Bacca, subentrato, ruba palla a Walker), ma lo juventino da buona posizione non trova la porta. Non è finita, però, i cambi di Pekerman danno la scossa, nel finale. Nei 30’ supplementari, 15’ sulle ali dell’euforia, 15’ di sofferenza. Poi a casa, via rigori.
L’Inghilterra parte meglio, sfonda con Trippier che quasi trova Kane, al 15’ sul secondo palo. E quasi trova la porta, su punizione, al 42’. A centrocampo è tornato Alli, ma i suoi inserimenti si vedono poco. Ci prova un po’ più spesso Sterling, che con la sua velocità sembra mettere in difficoltà i centrali colombiani. Non durerà molto, i Leoni non costruiranno tanto di più, se non un contropiede su cui Lingard è chiuso all’ultimo. Ma sembrano impermeabili, prima del temporale del recupero. L’ingresso di Vardy trasforma Kane in un 10, l’occasione svanita li paralizza per almeno un supplementare, poi Vardy, Rose e Kane (di testa) vanno vicini al gol-qualificazione. Lo mancano, ma Dier non mancherà di punire su rigore.
La strada è lunga, per portare "home" il football. Ma continua.

Il tabellone dei quarti di finale:
Venerdì 06 luglio - alle 16.00 Uruguay-Francia e, alle 20.00, Brasile-Belgio
Sabato 07 luglio - alle 16.00 Svezia-Inghilterra e, alle 20.00, Russia-Croazia

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HIGHLIGHTS: Roma-Milan

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