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Auf Wiedersehen

 

Russia 2018: tonfo Germania, avanti Svezia, Messico, Brasile e Svizzera. Oggi altri verdetti

 

Sud Corea-Germania 2-0: clamorosa eliminazione dei campioni del mondo uscenti
La Germania ha la sua Corea: non è la nostra, ma importa zero. I tedeschi perdono 2-0 con la Corea del Sud con due gol nel finale, mentre a noi era successo con la Corea del Nord, e salutano il Mondiale. Nel gruppo F vanno avanti la Svezia, prima a sorpresa, e il Messico, secondo. Kazan così per i tedeschi diventa una città maledetta, quella dell’eliminazione da campioni in carica, come l’Italia e la Spagna nel 2010 e nel 2014. C’è di più: la Germania non era mai stata eliminata nella prima fase di un Mondiale e dal 1982 era sempre arrivata ai quarti di finale. Questa edizione però è sembrata maledetta da subito: mai un momento di tranquillità. La sconfitta contro il Messico all’esordio. La partita con la Svezia, cominciata male – gol di Toivonen – e risolta solo al 95’ con la punizione di Kroos. Ora questa sconfitta clamorosa.
Il c.t. tedesco, dopo una vigilia di pretattica, ha lasciato fuori Müller, a cui aveva fatto i complimenti in conferenza, e pure Mario Gomez, in teoria strategico contro due centrali difensivi di 1.80. Dentro Goretzka e Özil, altro grande incerto della mattina. Scelte di cui si parlerà tanto perché quasi nulla ha funzionato. Si è corretto in corsa, non è servito. E sembra una beffa che Löw sia stato eliminato da Shin, un c.t. sosia che si taglia i capelli come lui e si veste come lui.
L’atmosfera a Kazan è tranquilla – il pubblico addirittura canta un “Russia Russia” – e viene da pensare: troppo. La Germania parte ovviamente in attacco ma incide poco. Nel primo tempo i verdi si vedono spesso sulla trequarti ma i brividi sono appena due: un passaggio sbagliato da Goretzka verso Werner, libero al centro, e un dribbling in area di Hummels (!) con tiro ribattuto da Jo. Non solo, la Corea rischia di segnare quando Neuer non trattiene una punizione forte di Jung. La svolta arriva a inizio secondo tempo: Goretzka e Werner vanno vicini al gol – bravissimo il portiere Jo prima, bel tiro appena fuori dopo – e soprattutto a Ekaterinburg segna la Svezia. E la Germania capisce di dover segnare.
Löw va in modalità emergenza e inserisce prima Gomez, poi Müller, a costo di sbilanciarsi. La Corea infatti fa paura almeno tre volte in contropiede. La Germania prova ad attaccare con calma ma fatica ad arrivare in area e, quando arriva, combina poco. Kroos in contropiede calcia su… Goretzka e Mario Gomez, quando ha una palla buona di testa, gira centralmente. A un quarto d’ora dalla fine, Löw prova anche con Brandt, capace di prendere un palo negli otto minuti concessi con la Svezia, ma questa volta non funziona. La Germania ha tre grandi occasioni. Uno: un gran tiro di Reus, fuori di nulla. Due: un colpo di… spalla (più che di testa) di Hummels, trovato solo in area da un bel cross di Özil. Tre: un destro da fuori di Kroos. Nient’altro se non nel recupero, quando la Corea è già in vantaggio. Kim infatti al 48' segna l’1-0 per i suoi, dato dalla Var perché l'asiatico è stato liberato da un doppio tocco tedesco di Kroos e Süle, e Son fa 2-0 quando Neuer è in libera uscita sulla trequarti avversaria. I coreani festeggiano come se si fossero qualificati e per la Germania è la sconfitta definitiva, la sconfitta di una vita.

Messico-Svezia 0-3: scandinavi agli ottavi da primi
Tre gol nella ripresa per portare la Svezia agli ottavi, minuti di sofferenza per il Messico in attesa della fine di Corea del Sud-Germania per avere la certezza di non essere fuori dal mondiale dopo lo 0-3 con gli scandinavi. Le bande di Osorio e Andersson vanno avanti con pieno merito, dopo una sfida ad alto contenuto emotivo nello stadio di Ekaterinburg: hanno dimostrato in questo torneo di essere più in forma dei tedeschi.
La Svezia chiude da prima e ripensando ai mesi scorsi e all’umiliazione italiana di restare fuori dal mondiale dopo 60 anni, è una magra consolazione: gli azzurri, al netto degli errori di Ventura e dei problemi del nostro calcio, non hanno perso con una squadra di pellegrini. La Svezia ha ribadito contro il Messico di essere una nazionale solida e si è sbloccata in zona-gol, finora il suo grande limite. Gli scandinavi hanno attaccato dal primo all’ultimo minuto. Hanno sfiorato la rete con Toivonen, poi Ochoa ha respinto una punizione di Forsberg e l’arbitro argentino Pitana, nonostante l’esame della Var, non ha concesso il rigore agli scandinavi per il fallo di mano di Hernandez, alla mezz’ora del primo tempo. Ochoa è stato nuovamente protagonista su una sassata di Berg, mentre il Messico ha alzato la voce con Vela, ma il tiro a giro ha solo sfiorato il palo. Un’occasione di Berg ha chiuso il tempo.
La svolta è maturata al 50’: un sinistro di Augustinsson, esterno del Werder Brema, ha fatto saltare i tifosi svedesi. L’1-0 ha dato ulteriore slancio agli scandinavi e un fallo del romanista Moreno su Berg è stato punito con il rigore: Granqvist ha fulminato Ochoa, 2-0 al 62’. Al 74’, l’autorete di Alvarez ha fissato il tris. Festa svedese e attesa messicana dopo il triplice fischio, ma i gol della Corea del Sud hanno consegnato gli ottavi anche a Osorio e ai suoi.

Svizzera-Costarica 2-2: elvetici secondi
Alla fine il pareggio è il risultato più giusto. 2-2 a Nizhny Novgorod tra Svizzera e Costa Rica, gli elvetici due volte avanti e due volte raggiunti. Applausi per tutti, per gli svizzeri che finiscono secondi dietro al Brasile e raggiungono gli ottavi ma soprattutto per i Ticos che hanno raggiunto il grande obiettivo, evitare di finire a quota 0 punti e a 0 reti all'attivo.
La Svizzera non è che ci capisca granché in avvio di partita. Tutt'altro. Dopo i primi 5' di studio, la Costa Rica infatti - sgravata da pressioni di alcun tipo (è già fuori dal Mondiale) - sfonda a piacimento a destra e a sinistra con Ruiz e Colindres. Soprattutto quest'ultimo è il più pericoloso. Arrivano in rapida successione un palo, una traversa e due paratissime di Sommer, che tutto s'aspettava meno che questo super lavoro iniziale. Capitan Lichtsteiner, nervoso, si fa ammonire (era diffidato, salterà gli ottavi). Col passare dei minuti però Petkovic sveglia i suoi e i frutti si vedono al 31' con la sponda di Embolo e la botta di destro di Dzemaili che quasi buca la rete. È l'1-0 della tranquillità, che regala persino qualche minuto da primi in classifica agli elvetici (poi arriva il gol di Paulinho a Mosca).
Nella ripresa la Nazionale di Ramirez torna a farsi vedere in avanti, d'altronde ha ormai un solo obiettivo, evitare di finire il Mondiale (unica su 32 partecipanti) a quota 0 gol. E tentativo dopo tentativo l'"impresa" riesce: con Waston che incorna all'angolino da corner. Il boato dei Ticos presenti sugli spalti è imponente, roba da finale Mondiale. Il pareggio accontenta un po' tutti e "spegne" di fatto il match, il Brasile d'altronde nel frattempo raddoppia e velleità da primo posto gli elvetici non ne hanno più. Ma negli ultimi venti minuti irrompe Drmic che entra al posto di Gavranovic: prima colpisce l'incrocio dei pali con un colpo di testa, poi però trova l'angolo giusto di destro e riporta avanti i suoi. Nel finale però altre emozioni e doppio rigore per la Costa Rica, il primo viene sconfessato dalla Var, il secondo viene confermato: Ruiz colpisce la traversa ma è fortunato. La palla rimbalza sulla schiena del povero Sommer ed entra dentro per il 2-2 finale. Forse il risultato più giusto.

Serbia-Brasile 0-2: Paulinho e Thiago Silva, ora per la Seleçao c'è il Messico
Può bastare una grossa sorpresa in questo mercoledì a Russia 2018. La Germania si prende le prime pagine andando a casa con la Corea, e così l'ottavo tremendo col Brasile resta solo sulla carta. La Seleçao, dal canto suo, fa quello che doveva nel 2-0 contro la Serbia. Un gol per tempo e girone messo in ghiaccio, con il traguardo dei quarti più che mai alla portata, ché il Messico non può fare paura più di tanto.
Non è un Brasile scintillante, quello che chiude i conti con un gol per tempo. Vive della qualità dei suoi campioni e conferma di trovarsi meglio quando la partita gli concede ampi spazi. L'assist con cui Coutinho al 36' manda in porta Paulinho è una delizia assoluta. Neymar inizia senza incidere più di tanto, poi nella ripresa si scatena in un paio di giocate delle sue e sfiora anche il terzo gol. Nel saldo della serata, va inserito anche qualche imbarazzo difensivo, con Mitrovic (errore in uscita di Alisson) e un Milinkovic Savic non proprio memorabile che hanno buone occasioni per il pareggio. Sugli scudi Thiago Silva, che prima salva sul centravanti serbo e poi va a segnare di testa il gol della sicurezza. Ma la sensazione è che la difesa della Seleçao, orfana di Marcelo dopo nemmeno 10', vada in sofferenza quando viene messa sotto pressione con continuità. Pochi rimpianti invece per la Serbia, che la sua occasione l'ha buttata contro la Svizzera. Il telaio era anche di buon livello, è mancata un po' di incisività nei giocatori più rappresentativi. A conti fatti, una mezza delusione.

Oggi la chiusura dei gironi H e G:
Senegal-Colombia e Giappone-Polonia in contemporanea alle 16.00
Inghilterra-Belgio e Panama-Tunisia in contemporanea alle 20.00

MILAN-INTER
SERIE A
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HIGHLIGHTS: Roma-Milan

.QUI gli tutti gli highlights dal '18/'19 ad oggi 

DICHIARAZIONI POST ROMA-MILAN
MAURO SUMA: A BOTTA CALDA
MEMORIES: IL PROSSIMO AVVERSARIO

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