L'usato sicuro
Russia 2018: passeggiate inglesi e colombiane, in mezzo l'Honda che non tramonta mai. Oggi, l'ora di Silva?
Inghilterra-Panama 6-1: i Leoni sono già agli ottavi
Non è stata una partita: è stata una passeggiata inglese al caldo di Nizhny Novgorod. Il 6-1 della banda di Gareth Southgate contro il tenero Panama qualifica i Tre Leoni agli ottavi (e con loro anche il Belgio, eliminazione aritmetica invece per centroamericani e Tunisia), consacra Harry Kane che con la tripletta sale a quota 5 in classifica cannonieri e regala il risultato più pesante di sempre nella fase finale dei mondiali. Una domenica storica, seguita dal vivo da duemila tifosi inglesi approdati nella città russa e da oltre 20 milioni di connazionali in patria, sparpagliati tra pub, bar e riunioni di famiglia.
Il primo tempo è stato una mattanza: cinque gol, tra l’8’ e il 46’. Stones ha aperto le danze all’8’, con una capocciata sul corner di Trippier. Il raddoppio al 22’, con il rigore realizzato da Kane per il fallo di Escobar su Lingard: stangata imparabile del centravanti del Tottenham. Panama svuotato e al 36’ il tris, con la perla del giorno: un tiro a giro di Lingard. Inghilterra scatenata, tifosi in delirio e al 40’ doppietta personale di Stones, nuovamente di testa, dopo un’azione avviata da Henderson e alla quale hanno partecipato Henderson e Sterling. Allo scadere, secondo rigore per gli inglesi, stavolta provocato da un fallo di Murillo su Stones: ennesima legnata di Kane.
Nella ripresa, gestione del match da parte dell’Inghilterra, con il 6-0 maturato in modo casuale al 62’: tiro di Loftus-Cheek, deviazione fortuita di Kane, tripletta in scioltezza. Nella fase a gironi, solo Hunt nel 1966 e Gary Lineker nel 1986 riuscirono a segnare tre gol in un colpo solo. Via ai cambi e gloria per Vardy, al debutto mondiale.
Gloria anche per Baloy, al 78’: sulla punizione calciata da Avila, tocco in scivolata del difensore del Club Social y Deportivo Municipal, squadra guatemalteca. Baloy ha 37 anni: una soddisfazione colossale per lui, entrato appena nove minuti prima. In tribuna i tifosi di Panama festeggiano come se avessero vinto. È solo il primo gol de Los Canaleros, ma è stato bello lo stesso, anche con sei reti sul groppone.
Giappone-Senegal 2-2: Honda non tramonta mai, pari show
Ci pensa Honda, il veterano, uno dei pionieri del calcio giapponese all’estero. Keisuke, oggi di stanza in Messico (Pachuca) è il primo del suo paese ha segnare in 3 mondiali diversi. Lo fa da subentrante, riagganciando un Senegal due volte in vantaggio e due volte raggiunto a Ekaterinburg: 2-2. Limiti di gestione della squadra di Cissé, ma anche giusta ricompensa per i blu, che non meritavano decisamente di perdere. Il girone resta aperto e complesso, i giudizi su entrambe le squadre sono sospesi. Ma se il Giappone è già oltre le previsioni, il Senegal di Mané, anche oggi a scartamento ridotto, non riesce ancora a comportarsi da vera "grande".
Cissé corregge un "baco" della prima formazione, togliendo una punta, Diouf, e passando al 4-3-3: così Mané non ha più nessuno davanti (con la Polonia c’era Niang) e dovrebbe lanciarsi e attaccare il secondo palo. Il gol del vantaggio senegalese lo segna lui, ma non è proprio frutto di una variabile tattica. Wague sfonda come spesso accade nei primi minuti a destra, crossa sul secondo palo, Haraguchi prolunga, Sabaly raccoglie e tira. Kawashima respinge male, la palla rimbalza sul ginocchio di Mané lì vicino e finisce in rete. Sembra l’inizio di un dominio senegalese, perché la squadra di Cissé è più grande, più grossa, più potente e pare anche più organizzata.
Invece pian piano il Giappone prende le misure agli avversari, Nagatomo non si limita a contenere Sarr ma si porta in avanti: al 39’ raccoglie con un grande aggancio un lancio da centrocampo. Con quel tocco si ritrova in area e a passare fra due senegalesi: poi lascia palla a Inui che trova un gran tiro a giro verso l’angolino basso lontano. I Blue Samurai crescono, Osako arriva tardi all’appuntamento col gol, Inui centra una traversa, ma passa il Senegal, sfruttando una delle sue armi migliori, gli esterni.
Il 2-1 lo costruisce principalmente Sabaly, che entra in area, fa un numero, favorito da un rimpallo, si gira ancora su sé stesso (altra giocatona) e piazza il cross: Niang prova il tacco e sfiora, sul secondo palo Wague irrompe. Se le due frecce sono un punto di forza, il portiere Khadim N'Diaye è forse l’anello debole della catena difensiva: una sua uscita sciagurata, in cui manca il pallone, innesca ancora Inui che piazza il cross basso su cui Honda può infilare il pareggio. Risultato in fin dei conti giusto, ma che qualcuno a fine torneo potrebbe rimpiangere, perché apre la strada alla possibile rimonta di Polonia o Colombia.
Polonia-Colombia 0-3: gol di Mina, Falcao e Cuadrado
Era una partita chiave per entrambe. E non poteva esserci verdetto più chiaro. La Colombia travolge 3-0 la Polonia e si giocherà la qualificazione agli ottavi da favorita contro il Senegal, mentre la nazionale di un Lewandowski molto deludente torna a casa dopo due partite senza punti.
La Polonia stecca sul piano del collettivo, perché la manovra non è mai convincente e la difesa appare perforabile. E anche su quello individuale: Robert Lewandowski si nota solo in un paio di occasioni e per il resto non riesce mai ad incidere, poco aiutato da una squadra che di palloni giocabili gliene fa arrivare pochi. Ancora male Zielinski, forse elevato troppo presto a gran giocatore in Italia, mentre il promettente baby della Samp Kownacki, partito titolare, ha mostrato di avere ancora bisogno delle ripetizioni di Marco Giampaolo. Poco brillante anche l'intero Mondiale di Szczesny, erede di Buffon alla Juve, perforato tre volte dalla Colombia.
Tutt'altra musica per i Cafeteros di José Pekerman, squadra che se ha le sue stelle in serata diventa difficile da contenere. Cuadrado ha giocato una partita pazzesca, in cui il gol del 3-0 è stato la cosa forse meno rilevante. Sempre in movimento, ha spesso creato da solo la superiorità numerica a destra. James Rodriguez ha lucidato bene il suo sinistro, invitando Mina al gol di potenza in chiusura di primo tempo che ha sbloccato la partita, con Szczesny apparso non proprio impeccabile. Tra le linee si è ben vista anche la classe di Quintero, trequartista che col sinistro vede cose davvero notevoli. Suo l'assist per il raddoppio griffato Radamel Falcao, implacabile dopo aver già graziato la Polonia in precedenza. E ora che si è sbloccata, la Colombia è pronta a recitare quel ruolo di mina vagante di cui molti l'accreditavano alla vigilia.
Gli incontri odierni. Inizia la terza e ultima giornata della fase a gironi:
Arabia Saudita-Egitto e Uruguay-Russia alle 16.00
Iran-Portogallo e Spagna-Marocco alle 20.00