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El segna semper lü

 

Ieri tutto nella norma, anche il 'solito' gol del 'solito' Ronaldo. Oggi sarà il giorno della rivincita per Messi?

 

Portogallo-Marocco 1-0: Ronaldo-gol, eliminati i nordafricani
Fa due cose, Ronaldo, che riassumono il match. Esulta, dopo il quarto gol. E a fine primo tempo non aspetta di essere nemmeno nel tunnel per esprimere il suo disappunto al c.t. Fernando Santos. Ha ragione in entrambe: il Portogallo vince, va a 4 e può far festa. Però non fa granché per piacere, convince poco, mostra passi indietro rispetto alla partita con la Spagna. I campioni d’Europa per ora sono a traino del loro numero 7: Bernardo Silva, designato secondo violino, non si innesca, Guedes corre e basta, Joao Mario non è lontano da quello visto a Milano. I centrali, stagionati, a volte barcollano ma restano sempre in piedi: Pepe e Fonte, due filibustieri. Il Marocco invece alla fine fa una cosa sola: piange. È eliminato dal Mondiale, verdetto che non concede attenuanti e che è oggettivamente severo dopo due gare in cui non raccoglie nulla, avendo però seminato discretamente.
Quattro per quattro: 4 minuti per segnare il gol numero 4 di questo Mondiale, superando in due partite il bottino messo insieme nei precedenti tre tornei iridati (3 gol) e arrivando a 85 in Nazionale: superato Puskas, 84 con l’Ungheria, davanti resta solo Ali Daei, 109 con l’Iran. Cristiano Ronaldo non ha nessuna intenzione di fermarsi: avevamo il gol su rigore, quello su punizione, quello su azione. Mancava il colpo di testa: serviti. Primo corner della partita, battuto corto: Moutinho la mette in mezzo, Cristiano si libera di Da Costa e in tuffo infila El Kajoui. Segue consueto salto di festeggiamento: dopo altri 5’ potrebbe già fare doppietta, a inizio ripresa sbaglia un tiro "open". Due punizioni finiscono sulla barriera, un paio di volte finisce a terra in area. Per oggi basta il "golletto", comunque.
Cinque minuti: il Mondiale del Marocco scivola via in questo lasso di tempo. L’ultimo minuto contro l’Iran, i primi 4 del Portogallo: se esiste una coppa dei rimpianti, è sua. Perché la squadra di Renard gioca. Ha individualità sia da centrocampo in su, dove Belhanda e Ziyech dialogano e affondano, sia in fascia dove Noureddine Amrabat ha pile inesauribili (il caschetto protettivo invece dura 17’, poi se lo leva). E anche dietro non c’è solo Benatia, ma anche Hakimi. Se nel primo tempo pur attaccando di più rischia di finire sotto 2-0 (salva El Kajoui su Guedes), nella ripresa i marocchini mettono insieme una serie di occasioni (11 cross a 3 e 4 tiri in porta a 2 al triplice fischio). Rui Patricio aumenta i rimpianti del Napoli (è passato al Wolverhampton) con almeno due parate decisive. Sui calci piazzati Benatia la prende sempre, ma non trova mai la porta. Manca sicuramente concretezza, ma anche fortuna. E al Mondiale serve. Quasi quanto avere Ronaldo.

Uruguay-Arabia S. 1-0: Suarez condanna all'addio Salah e i sauditi
Come da copione l’Uruguay batte l’Arabia Saudita e trascina agli ottavi anche la Russia: lunedì a Samara si giocheranno il primo posto. Arabi, includendo anche l’Egitto, già a casa dopo due partite. La sfida è stata decisa da Luis Suarez, che festeggiava le 100 presenze con la Celeste. È finita solo 1-0 per alcuni errori di mira della squadra di Tabarez, in rilassato controllo della gara, e per la combattività araba incapace però di creare patemi seri agli avversari.
Il Maestro Tabarez ha cambiato i due esterni di centrocampo, inserendo Carlos Sanchez a destra e il "Cebolla" Rodriguez a sinistra. Tra loro, la coppia "italiana" Bentancur-Vecino. Diversi cambi nell’Arabia Saudita, con Pizzi che, travolto dalle polemiche, ha lasciato in panchina il talentuoso numero 10 Alsahlawi. I palleggiatori arabi non hanno fatto una brutta figura, hanno tenuto spesso palla e l’hanno trattata bene, mettendo in relativa apprensione la difesa charrua e mostrando le proprie doti tecniche.
Però quando di fronte hai attaccanti di primo livello e la tua difesa è quella che è il risultato non può che essere uno: la sconfitta. Prendete il gol che ha deciso la gara: angolo di Carlos Sanchez (al secondo assist nel torneo) e sinistro a porta vuota di Luis Suarez, che si è liberato della non letale morsa del suo marcatore e ha approfittato di un’uscita a vuoto del portiere arabo Al Owais. Facile.
Suarez è il pichichi della nazionale con 52 gol, ed è diventato il primo uruguaiano a segnare in 3 diversi Mondiali. I gol totali sono 6, come quelli di Forlan. Il vantaggio dell’Uruguay non ha cambiato la gara, proseguita con l’Arabia Saudita creativa fino alla trequarti avversaria (il possesso palla finale dice 53% a 47% per i sauditi) e l’Uruguay solido, cinico e sprecone in contropiede: nella ripresa notevoli gli errori di Carlos Sanchez servito da Cavani e dello stesso Matador che si è fatto fermare dal portiere.

Iran-Spagna: 0-1: ma quanta fatica per la Roja...
E meno male che Diego Costa era l'intruso, il "puntero" vecchia maniera che nulla c'entrava con la Spagna dei prestigiatori. C'è ancora il marchio del bomber dell'Atletico sul Mondiale della Roja: con un po' di fortuna, insacca il suo terzo centro nel torneo e firma l'1-0 all'Iran, che vale l'aggancio al Portogallo in vetta al gruppo B. Senza di lui, sarebbero stati guai.
Davvero non facile, questo avvio di Mondiale per la Roja. Prima l'avvicendamento last minute del c.t. Lopetegui con Hierro, poi il ciclone Ronaldo all'esordio, quindi la barricata iraniana nel secondo match. Tutto a forti tinte madridiste, visto che gli asiatici li allena Queiroz, uno che si è seduto sulla panchina del Bernabeu. Difficile analizzare tatticamente una gara come questa, perché la doppia cerniera difensiva iraniana rende monocorde tutto il primo tempo: è talmente schiacciata davanti al portiere Beiranvand da diventare una specie di cassaforte. La chiave per aprirla la cercano soprattutto Isco e Silva, ma il muro regge fino all'intervallo senza mostrare troppe crepe.
Per fortuna degli spettatori neutrali, a inizio ripresa arriva l'episodio che cambia il copione. Rezaeian (9') va in chiusura su Diego Costa, ma il suo rinvio incoccia il bomber spagnolo e finisce in rete per il vantaggio della Roja. Gli iraniani masticano amaro, perché avevano appena sfiorato il gol con Ansarifard in una rara sortita offensiva. E perché si vedono annullare, poco dopo, il pari di Taremi per fuorigioco di Ezatolahi. Taremi sarà fino alla fine l'incubo di un De Gea ancora sotto shock per le papere col Portogallo: l'occasionissima gli capita sulla testa a dieci minuti dalla fine, ma non inquadra la porta. Hierro sospira, il sorpasso è cosa fatta e la Spagna è a un passo dagli ottavi. Ma con più dubbi che certezze.

Il programma odierno:
Alle 14 Danimarca-Australia al Samara Arena
Alle 17 Francia-Perù all'Ekaterinburg Arena
Alle 20 Argentina-Croazia al Nizhny Novgorod Stadium

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