Due "zona Cesarini" poi... l'extraterrestre!
E' Ronaldo l'indiscutibile protagonista dei match mondiali di ieri. Oggi tre gare con poco appeal
Egitto-Uruguay 0-1: Gimenez beffa Cuper nel finale
Quasi all’ultimo minuto, ma meritatamente. Dopo che Suarez ha tradito due volte, e Cavani è stato stoppato dal palo e dal portiere, è Gimenez a dare la vittoria all’Uruguay. Al 44’ del secondo tempo. Saltando in cielo, e schiacciando di testa palla e difensori, il centrale dell’Atletico firma l’1-0. Il bravo El Shenawy non può niente e così il Mondiale dei sudamericani comincia con il sorriso: in classifica adesso l’Uruguay è in testa a braccetto con la Russia, mentre la situazione dell’Egitto si fa già disperata e non soltanto per la classifica. D’altra parte una cosa è con Salah e un’altra senza. E Salah, malgrado le promesse di Cuper alla vigilia, è rimasto in panchina con lo sguardo triste. Tre settimane non sono state sufficienti per un recupero completo. Russia-Egitto, alla seconda giornata, è già l’ultima spiaggia. Ci sarà Salah?
L’assenza del fuoriclasse del Liverpool deprime sicuramente l’Egitto, il cui primo e unico tiro pericoloso arriva al 27’ della ripresa con Fathi. Prima, una manovra senza fantasia che si ferma regolarmente sulla trequarti, dove Godin è un mostro in anticipo e Gimenez e Caceres non lasciano spiragli. Ma anche all’Uruguay sembra mancare la tradizionale grinta sudamericana. Il 4-4-2 del «maestro» Tabarez è lento e prevedibile, con la coppia di centrali italiani, Vecino e Bentancur, a gestire il gioco senza però trovare profondità.
Quando l’Uruguay riesce ad allargare la manovra, qualcosa almeno succede. Soprattutto dalla fascia destra. Quello che ci prova con più coraggio è Cavani, ma a lui si oppongono Gabr nel primo tempo e poi il portiere e il palo (su punizione) nel secondo. Male invece Suarez che, sempre lanciato dal parigino, si fa fermare due volte da El Shenawy (bravissimo, ma è più colpa dell’attaccante del Barcellona). Tabarez le prova tutte, passando dal 4-4-2 a una specie di 4-2-3-1, accentrando De Arrascaeta e allargando Cavani, ma poi torna il 4-4-2 sostituendo lo stesso De Arrascaeta e Nandez, i due esterni mai convincenti.
Una partita non bella che si accende improvvisamente nell’ultimo quarto d’ora, quando l’Uruguay capisce che sta rischiando il pari contro una squadra inferiore e allora si lancia all’attacco, Godin compreso. Degli spazi che si aprono l’Egitto non riesce mai ad approfittare in contropiede – chissà come sarebbe stato con Salah – mentre la pressione uruguayana alla fine ha la meglio grazie a Gimenez, altro oggetto del desiderio del mercato. Ma in futuro Suarez dovrà registrare la mira. Mentre Cuper, senza Salah, non può sperare negli ottavi.
Marocco-Iran 0-1: decide, in pieno recupero, l'autogol di Bouhaddouz
Aziz Bouhaddouz è un centravanti, e da centravanti, al 95’, l’ha piazzata di testa in fondo al sacco. Al Mondiale. Il sogno di chiunque, se non fosse che il marocchino ha segnato nella propria porta, con una incornata sul primo palo, da solo, goffa e sciagurata. L’Iran così porta a casa l'1-0 in una gara nervosa, con l’ultima di una serie infinita di punizioni (batte Hajisafi), il Marocco interrompe un'imbattibilità di 18 gare sul più bello. Ora il gruppo, con Spagna e Portogallo, pare un pochino in salita.
Renard, al debutto mondiale dopo una carriera che a 49 anni pare già infinita, schiera i due ragazzini "di ritorno" Ziyech e Harit sugli esterni del tridente. Il primo, olandese di nascita, è un osservato speciale della Roma, il secondo, ventenne francese è esploso con lo Schalke. Entrambi pungono ma mancano di concretezza, Harit sbaglia due occasioni, Ziyech da l’avvio a un’azione in mischia in cui i marocchini tirano tre volte, trovando sempre qualche gamba avversaria (20’). Il giocatore dell’anno dell’Ajax dà un assaggio delle sue qualità al 35’ della ripresa, quando un sinistro di controbalzo all’angolino meriterebbe miglior sorte (paratona).
La prima mezz’ora e il finale sono le parti migliori della partita dei Leoni dell’Atlante, che in mezzo subiscono con sempre maggiore costanza la squadra di Queiroz, maestra di ripartenze. Su una di queste, al 44’, serve una gran doppia parata di El Kajoui, che fa la riserva al Numancia, seconda divisione spagnola. Dei due talenti pubblicizzati alla vigilia convince soprattutto Azmoun (Rubin), dinoccolato ma sempre al centro della manovra e pericoloso. Jahanbakhsh, capocannoniere olandese con l’Az, corre tanto ma giocando da ala pura arriva stanco al momento del dunque. Avrà altre due gare per farsi notare (se l’infortunio, uno dei tanti, non è serio). Magari anche una in più: Queiroz e Teheran possono sognare.
Portogallo-Spagna 3-3: Ronaldo, che tris, Diego Costa (2) e Nacho per la Roja
Cristiano-Spagna 3-3. Il bello di una partita annunciata bellissima è che non devi attendere tanto. Ci sono Ronaldo e Sergio Ramos, il nuovo c.t. Hierro, Rocchi e Iniesta, un Clasico mondiale e soprattutto il rispetto delle attese. Il gusto di una partita entusiasmante e piena di scintille tecniche arriva subito: tre minuti per vedere CR7 scattare e prendersi il rigore per fallo di Nacho. Gli spagnoli protestano, il contatto c’è e l’arbitro italiano (coadiuvato dai guardalinee Di Liberatore e Tonolini, con Irrati alla Var) assegna. Dischetto, minuto numero 4 e palla a sinistra di De Gea che ci prova ma figurati. E’ il primo atto di una gara che saprà di tutto.
Il pronti-via del 4’ è un assaggio violento di un match tellurico: ha un sussulto la Spagna con David Silva (10’, alto) poi è addirittura il Portogallo a sfiorare il 2-0 davanti a una Spagna imbambolata: due contropiedi vengono sprecati da Guedes (furetto del Valencia) e da Moutinho che si fa murare da Jordi Alba. Da quel momento, però, sale in cima alla partita la Spagna: dal 23’ al 30’ prende il lato destro del Portogallo e scuote come non mai, con Iniesta e Isco e anche Diego Costa che fregando più Fonte di Cedric danza in area fino a mettere l’1-1 al minuto 24. Questa Spagna non molla, sembra impadronirsi totalmente della partita anche grazie a una traversa colpita da Isco (e non-gol sulla linea) ma poi è ancora CR7 a piallare gli iberici: palla lunga dalla difesa, Guedes viene abbattuto da Sergio Ramos che poi non arriva a chiudere Cristiano che di sinistro infila De Gea, autore di una papera alla Karius. L’orologio batte il minuto 44 e il Portogallo è una bestia bruttina ma letale. E CR7 ha segnato in 4 mondiali diversi e 2 gol alla Spagna dopo non averne segnati mai.
La ripresa vede un andamento lento che la Spagna sfrutta con la propria tecnica in velocità: dieci minuti passati noiosamente fino al lancio lungo da metà campo (a Portogallo schierato) che pesca Busquets, difesa lusitana completamente scombinata tanto che deve andare Moutinho a cercare di fermare la doppietta di Diego Costa. Morale: dopo nemmeno un quarto d’ora della ripresa la Spagna non solo fa 2-2 ma con una botta violenta e mancina di Nacho (palo-gol) ribalta addirittura la situazione e si mette sul 3-2 al minuto 13’ s.t. Partitona, cha il Santone Santos cerca di rimettere in sesto inserendo Trivela-Quaresma e André Silva: la Spagna tiene palla, il Portogallo la mette giù e manda avanti il suo extraterrestre. Punizione al minuto 43 guadagnata dallo stesso CR7: la barriera della Spagna è un muraglione, De Gea è tutto a destra, Cristiano fissa le gambe sul terreno, calcio e la palla sorvola i ragazzi iberici in volo e va a depositarsi nel sette. Sembra un gol finto e invece è verissimo: Cristiano-Spagna 3-3 e sarebbe stato anche un 4-3 se Koke non avesse salvato in mezzo all’area. Qui Sochi: partita stupenda.
Oggi in programma quattro gare:
ore 12, Francia-Australia
ore 15, Argentina-Islanda
ore 18, Perù-Danimarca
ore 21, Croazia-Nigeria