Discussione aperta
Le dichiarazioni del Presidente della Juve fomentano un dibattito che andrà avanti per molto tempo
Le dichiarazioni rilasciate da Andrea Agnelli su un possibile restyling del calcio europeo, non fanno altro che fomentare un dibattito che ormai da tempo va avanti almeno nei Club dei maggiori campionati europei. In pratica il pensiero di Agnelli è quello di ridurre le partite di campionato, per aumentare a sua volta le parttite europee, ridisegnando la Fase a Gironi della Champions con 4 gironi da 8 squadre. Un'idea non malvagia quella del presidente bianconero, che però pecca di alcune lacune dalle quali cercheremo di risalire, analizzando almeno per chi vi scrive, dei passaggi chiave sui quali l'Uefa in primis dovrebbe ragionare.
In primo luogo, l'idea della Uefa di "democratizzare" all'estremo le competizioni europee (specie l'Europa League) introducendo diversi turni preliminari in più rispetto a quelli previsti fino ai primi anni 2000, ha letteralmente abbattuto il livello medio delle squadre che competono in Europa; e questo è un dato di fatto. Non che sia sbagliata l'idea di far accedere alle competizioni europee squadre non di primissimo piano, ma questo voler a tutti i costi aprire le porte a tutti indistintamente, ha creato un generale disinteresse nelle fasi preliminari e iniziali generali delle due competizioni europee (a parte qualche eccezione ovviamente). Ecco perchè l'idea di Agnelli non è sbagliata, ma è incompleta nella sostanza; basti solo pensare a come era strutturata la Champions fino a 15 anni fa (tre turni preliminari, due fasi a gironi e poi fase ad eliminazione diretta che partiva dai quarti di finale), o il peso di competizioni come la vecchia Coppa Uefa o la Coppa delle Coppe, insipegabilmente eliminata dal panorama europeo per far posto ad un inutile accozaglia infinita di partite giocate da per lo più squadre semisconosciute o squadre che si affrontano con livelli di competitività impari, quale è diventata la Fase a Gironi dell'Europa League ad esempio. Ecco perchè forse sarebbe da riformare l'intero sistema del calcio europeo, prevedendo perchè no un passo indietro allo scopo di ristabilire il vecchio ordinamento delle competizioni, così da dare una reale possibilità a tutte le squadre di potersi giocare le proprie chance in contesti competitivi e senza una disparità di valori enorme; in sostanza il pensiero è quello di competere nella competizione che ti spetta in base al tuo piazzamento in campionato, senza infiniti ed inutili turni preliminari e senza rivedere più dei spettacoli indecorosi.
E questo livellamento verso il basso, a mio modo di vedere, di certo non può dipendere dall'entità e dalla lunghezza di un campionato come la Serie A. Agnelli ha ragione quando dice che la valorizzazione del brand è fondamentale, ma questo aspetto va tenuto in considerazione non di certo per i risultati ottenuti in ambito nazionale, ma in campo europeo e mondiale E' questa la reale differenza e sostanzialmente il grande problema della Juventus: il brand lo valorizzi se vinci le Champions e non riducendo il numero delle squadre in Serie A. Perchè il nostro campionato, che sia a 16, 18 o 20 squadre poco importa, di certo non incide sul reale valore delle prestazioni in campo internazionale. Il vero punto è che, come detto prima, sarebbe oro colato ad esempio ridurre il numero dei turni preliminari e ristabilire il vecchio ordinamento delle competizioni UEFA, che tanto affascinava il mondo dei tifosi e più in generale l'opinione pubblica. Basti pensare in fondo agli anni 2000, quando il Milan arrivava sistematicamente alle fasi finali della Champions giocando quattro partite di meno rispetto all'attuale campionato ed affrontando spesso due gare a/r di terzo turno preliminare con in più (come nel 2003) alle spalle due gironi di champions da quattro squadre sulle spalle.
Ergo, che ci sia bisogno di un restyling questo lo hanno capito anche i muri. Ma è un percorso che va discusso ed analizzato nei dettagli.