Un aggiornamento necessario? Ma anche no...(almeno in parte)
L' IFAB (International Football Association Board), organo indipendente della FIFA, il quale si occupa di regolamentare il gioco del calcio attraverso la scrittura di nuove regole di gioco, è pronto a rivoluzionare (almeno per ora solo sulla carta) il gioco più bello e seguito del mondo. L'idea arrivata dall'organo che racchiude le quattro Federazioni del Regno Unito che hanno creato questo gioco (la FA inglese, la FA gallese, la Scotish Football Association e l'Irish Football Association) è rivoluzionaria, ma allo stesso tempo, almeno secondo il pensiero di chi vi scrive, troppo stravolgente per un gioco che si basa su regole ultracentenarie.
Ma partiamo dalle certezze. La Goal Line Technology, introdotta lo scorso anno, e il VAR (Video Assistant Referees) che verrà introdotta nella prossima Seire A, ma che è stata già sperimentata in diverse competizioni internazionali, sono stati due passi necessari e quantomai utili per migliorare la qualità del gioco in sè, attraverso una linearità di scelte arbitrali, supportate dall'aiuto della tecnologia, che stroncherà definitivamente ogni tipo di velleità di moviola post-gara fatta da programmi sportivi che ormai hanno fatto il loro tempo. Personalmente, credo che l'eliminazione di discussioni post-gara sugli episodi arbitrali dubbi della domenica, sia un fatto più che positivo, in grado di migliorare sensibilimente l'approccio dei tifosi al mondo del calcio, e che probabilmente costringerà gioco forza, molti dei mass-media, a stravolgere letteralmente il loro ormai ultradecennale e ripetitivo "modus-operandi". Insomma, un cambiamento radicale del quale il mondo del calcio ne trarrà finalmente dei benefici finalmente concreti.
Discorso ben diverso, invece, va fatto per le altre regole al vaglio dell'International Board. Se si dovesse dare un giudizio complessivo, quelle regole che sto per elencarvi e che l'IFAB vorrebbe introdurre, sono davvero "strappi" troppo grandi e incosistenti per un miglioramento delle condizioni di gioco. Partiamo quindi dalla novità più clamorosa e di maggior impatto, e cioè quella del tempo effettivo. L'IFAB infatti, vorrebbe introdurre il tempo effettivo, così come avviene in sport come il Rugby, riducendo così il tempo effettivo reale di gioco a 60 minuti. Ora, questa è una regola che, analizzata con razocinio, potrebbe dare dei benefici effettivi al calcio e ai suoi interpreti: si eliminerebbero le pause volute per perdere tempo, per esempio; aspetto del calcio che personalmente, definisco antipatico, ma che fa parte integrante di un gioco che non può essere stravolto, a mio modo di vedere, in una delle sue due regole fondamentali (l'altra è il giocare in 11). Si alzerebbe un problema "culturale", nel quale si aprirebbero discussioni ben più ampie che potrebbero davvero portare ad un radicale stravolgimento del gioco stesso.
E proprio su questo punto che l'IFAB, seguendo il canovaccio del presunto miglioramento del gioco del calcio, vorrebbe introdurre anche altre regole, più o meno invasive. Eccole:
1. I giocatori potranno battere i calci di punizione per se stessi (senza il secondo tocco di palla di un compagno);
2. Le rimesse dal fondo non dovranno obbligatoriamente superare l'area di rigore;
3. Possibilità di calciare le punizioni in movimento;
4. Rigore, se il portiere raccoglie con le mani un retropassaggio;
5. Goal, in caso di fallo sulla linea;
6. In caso di rigore parato, si riparte da una rimessa dal fondo;
7. Penalizzazioni in caso di intimidazioni all'arbitro.
A parte lle regole al punto 1, 3 e 7, le altre regole personalmente credo siano inattuabili per una serie di ragioni sportive e, oserei dire culturali. Andrebbero, come detto pocansi per il tempo effettivo, a stravolgere in maniera troppo netta una tradizione regolamentare che è andata avanti per oltre un secolo. Innovazione si, ma con criterio e con l'obiettivo di migliorare davvero le cose. Cambiare tanto per cambiare non serve a nessuno.