Robben: il talento di cristallo
L'addio alla Nazionale di uno dei giocatori più forti degli ultimi anni
All'indomani della mancata qualificazione ai Mondiali della "sua" Olanda, Arjen Robben ha deciso di dare il suo addio alla Nazionale con la quale ha raggiunto nel 2010 la finale in Sudafrica, vedendo svanire il sogno degli Orange di vincere la loro prima coppa del mondo solamente ai tempi supplementari contro la Spagna. Quell'anno probabilmente ha rappresentato l'apice della sua carriera con le finali di Champions e del Mondiali raggiunte e che allo stesso tempo sono state l'emblema di quello che si era sempre detto sul suo conto fino ad allora, ossia che fosse un fuoriclasse sfortunato. Il giocatore del Bayern Monaco è sempre stato considerato uno dei più grandi calciatori del mondo, noto per la sua fragilità fisica oltrechè per le sue qualità tecniche. Qualità tecniche che gli vengono riconosciute soprattutto per la sua finta nell'uno contro uno, che benché sia sempre la stessa dagli inizi di carriera, permette sistematicamente all'olandese di saltare il diretto marcatore e creare la superiorità numerica sulla fascia destra rientrando poi sul suo fantastico mancino. Dopo gli anni di tanta panchina e malumori a Madrid sponda Real è arrivato il Bayern Monaco, club in cui milita ormai da 9 stagioni e con cui si è laureato campione d'Europa nel 2013, perdendo altre due finali nel 2010 e 2012.
La vittoria a Wembley nel derby tedesco contro il Borussia Dortmund è stata anche una rivincita personale per il calciatore cresciuto nelle giovanili del Groningen, riuscendo finalmente ad invertire una tendenza che fino ad allora lo aveva visto sempre uscire sconfitto nelle finali. Il talento olandese è stato uno dei tanti epurati eccellenti del Real Madrid in quegli anni in cui gli spagnoli puntualmente fallivano in Champions League uscendo per qualche edizione consecutivamente agli ottavi di finale: basti pensare a Cambiasso e Snejider che hanno fatto le fortune dell'Inter.