Streep

 

Da Washington Post a Topolino

 

La stampa tutta palle e gonnellino che non avremo mai

 

Sono andato a vedere in uno spicchio di tempo (in realtà ho solo del tempo... è che lo spendo male) il film di S. Spielberg , "The Post". Se vi piacciono le riproduzioni della storia, se vi rapiscono i racconti con del contenuto di forza ed energia, se siete attratti da chi si ribella alla dittatura della infornazione più sporca .. andateci !!! Andateci non solo (e non è poco) per le interpretazioni di Tom Hanks e Meryl Streep, ma perchè uscirete dal cinema e non vi riprenderete più. Tutto quello che di male pensiamo degli Stati Uniti, del potere spocchioso sul mondo e della stupidità del popolo americano viene scavalcato in questi 100 minuti di racconto, finendo con lo scatenare una invidia mista a rabbia da cui non uscirete se non nella tomba di famiglia.
In poche parole il film racconta fedelmente quanto accaduto all'inizio degli anni settanta in merito alle informazioni che uno dei giornali più popolari d'America (Il Washington Post) riesce a catturare sulla guerra in Vietnam e sui motivi che hanno portato a quella catastrofe che costò agli americani una barca di soldi e soprattutto la morte di oltre 7 milioni di Vietnamiti, di quasi centomila soldati americani ed altri 200.000 con gravi mutilazioni. Guerra, come ricorderete, persa dagli americani come tutte le guerre successive alla seconda guerra mondiale.Ma il succo del film non è solo la messa in discussione del conflitto. Sono le motivazioni (anzi non-motivazioni) già palesi ad inizio guerra. Succede che un infiltrato rubi i documenti segreti facenti capo al Ministero statunitense. 700 pagine raccontano che i capoccia a stelle e striscie sapevano già dal 1965 (la guerra finì il 30 aprile del 1975 con la liberazione di Saigon) della sicura sconfitta e della sicura morte dei partenti per il Vietnam. A chiare lettere Mc. Namara, uomo del Presidente Nixon, parla di suicidio volontario, per consumare armi a beneficio dei produttori, per non potere dare in pasto al mondo l'idea che gli americani potessero perdere una guerra (sic...), e perchè comunque a morire laggiù mandavano giovani della parte nera e/o povera del paese. Quindi che cazzo cè ne frega (questo l'ho aggiunto io ). Documenti segreti allucinanti che parlano di potere perfino sul voto in Vietnam (esportatori di democrazia...ma andate a ...) che il Washington Post può pubblicare o no. Anche perchè, in contemporanea, viene inibito dalla corte federale americana al N.York Times di pubblicare qualsiasi commento su frammenti di questo materiale che intanto inizia a circolare clandestinamente. Gesto intimidatorio da parte di una presidenza (Nixon) al limite della dittatura, della collusione e dell'inganno (cadrà 2 anni dopo con il Watergate). In quelle ore l'editore del W. Post sta quotando in Borsa il giornale. E deve decidere se pubblicare o no le pagine che sputtanano l'America per sempre sulla guerra in Vietnam. Se pubblichi ... ti distruggiamo ed in Borsa non ti compra nessuno. Chiudi baracca !
Dopo una notte che deve essere stata per giornalisti, editore, Direttore del Post la più lunga ed angosciosa al mondo, la donna che rappresenta la proprietà del giornale (Streep), chiama il Direttore del giornale e ... "Mancano pochi minuti per riuscire ad uscire con la notizia... forza... si pubblica tutto". Il giorno dopo l'America, grazie al coraggio di un gruppo di giornalisti, con la forza di un ideale che nella frase di chiusura fa scendere lacrime di passione ..."I giornali non devono essere al servizio del potere e del governo, ma del popolo che deve sapere".... l'America conosce tutto. Perchè sono andati in Vietnam, perchè i loro figli ci hanno lasciato le penne, perchè ancora oggi a cinquantanni di distanza girano per le strade americane dei pazzi che sparano, reduci dal Vietnam o reduci da un lutto insanabile. Sono uscito dal cinema, mi sono seduto in macchina e mi sono passati davanti i quintali di carta giornaliera che quotidiani ... mensili ... inchieste televisive ogni giorno mandano a me ed a tutto il disperato popolo italiano. Mi sono sentito poverissimo e senza armi, maledettamente sfortunato a nascere in un paese che non sa cos'è la libertà perchè conosce solo i servi del potere, conosce solo la stupidità dell'ignoranza e la pigrizia di voler credere a dei delinquenti che da anni ci fanno credere in bisogni inesistenti ( i loro) ed ignorano bisogni spaventosi (i nostri).

Mi sono rigirato nel letto pensando cosa avrei fatto io se avessi perso un figlio o un amico nel fango paludoso del Vietnam ..della Cambogia.. della Corea .. nella polvera torrida dell'Afghanistan, ...dell' Iran. Ma soprattutto pensavo perchè la gente non vuol sapere, perchè gli italiani si accontentano di farsi burlare da uno che si presenta ancora da Bruno Vespa ventanni dopo con lo stesso foglio di allora che non ha avuto un solo risultato utile? Perchè non riusciamo ad andare in piazza come ai tempi di Pannella...di Pertini .. di Almirante.. di Berlinguer ...con motivazioni ed idee diversissime ma con la stessa voglia di non farsi più fottere da ometti e donnelle al potere con mamme e papà e "banchette" incorporate e con la sola voglia di mistificare la verità e di comprarsi potere e soldi? Perchè non ci scegliamo di che morte morire ? E perchè la stampa italiana è all'ottantesimo posto nel mondo per libertà d'informazione e noi accettiamo che tutti (tranne il Fatto Quotidiano) usini i nostri soldi per stare in vita anche quando non li legge più nemmeno la mamma ?
La mattina dopo mi sono svegliato male. Rivedevo il viso di quella donna a difesa del diritto di sapere e mi veniva in mente quello di Scalfari, di Bel Pietro, di Feltri..di Bruno Vespa ...di Fazio...di L.Gruber ... di Ferrara. Ho acceso la radio e tutti spendevano metà informazione a parlare di 10 coglioni dei 5 stelle che non hanno restituito i soldi che avevano promesso. Soldi loro ma la promessa è debito. Giusto.. ma mio Dio. Apro un sito a caso e mi esce la condanna a morte. Parlano di Autostrade...Benetton. Mi fermo, magari mi rilasso.

Sotto la dicitura "sentite questa ", ecco il racconto, fedele. Nel 1999 lo Stato Italiano decide di dare in concessione (la chiamano privatizzazione ahahahah) la società Autostrade, che, come dice il nome, gestisce la rete italiana di autostrade. Concessione valida 40 anni ad un costo irrisorio. Una vera inculata. La famiglia Benetton, non si sa bene come (anzi si sa bene... basta guardare il nome degli amici), si impossessa dell'azienda e da allora, anche grazie alla rete più cara e più malmessa del mondo, si imbuca miliardi su miliardi di utili. La notizia è tutta qui? La notizia è che fu un governo di sinistra (mezza strada fra Prodi e D'Alema... vivaaaaaaaaa) ? Macchè...la notizia che fa vomitare quello che abbiamo mangiato a Natale è che quando si fa manutenzione alle strade o si creano pezzi nuovi (es: la nuova tangenziale di Genova.. costo mostruoso), i Benetton non usano i loro soldi, ma si fanno finanziare dalla Cassa depositi e Prestiti (cioè da noi) al tasso di mercato (del loro mercato) dell 1,50%. Mentre per il periodo di utilizzo del danaro, del lavoro di costruzione della infrastruttura nuova, lo Stato italiano (cioè sempre noi) riconosce ai Benetton un tasso su quei soldi del 7,90%. In sostanza, senza sforzo, incassano oltre sei punti di interessi su un pacco di danaro. Vi risparmio su milioni di euro quanti sono i soldi che ci inculano. E vi risparmio il fatto che sto governicchio che va a morire (ma ne sta arrivando un'altro.. uguale), come premio ai Benetton dell'impegno, gli ha allungato di 4 anni la concessione. Non più 2038 ma 2042.
Avete mai visto in prima .. seconda... terza serata.. sui TG (uno.. due .. tre .. quattro .. cinque .. sei ...perfino in quelle serate di 5/7 ore che ci rifila Mentana), Corriere, Repubblica, Libero, Il Giornale, Il Resto del Carlino, L'Espresso, Panorama, Messaggero un servizio di prima o seconda pagina su questo? Abbiamo mai avuto il piacere di avere in una intervista il ministro Del Rio (intervista seria, non di Fazio, Vespa o la Gruber) che spieghi questo furto che origini ha e quanto ci costa in soldoni? Macchè. Meglio parlare di 4 sfigati che quando hanno visto che nessuno controllava loro conti, si sono ripresi soldi loro.

Provate ad indovinare se fosse capitato in mano alla signora in gonnella ma con le palle del Washington Post questa notizia quanto ci avrebbe messo a pubblicarla in prima pagina? Dai proviamo. E sogniamo. Magari la prossima volta capita a noi una stampa con le palle, dei giornalisti votati alla verità ed all' inchiesta. E lasciamo agli altri sti maledetti leccaculo che ci hanno resi impotenti e senza speranza. Toccherebbe un po a noi il Washington Post... ed un pò a loro Topolino.

 

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