Verdi

 

Je suis Verdi...

 

E  fra qualche anno scopriremo che con un pò più di Verdi ed un pò meno di Neymar e Cristiano Ronaldo... cazzo se si vive meglio

 

 

Era l'estate dell'anno 1992. Fine stagione, il solito lento invecchiare aspettando l'autunno. Stagione indigesta, anche allora come oggi. Il primo lungo periodo (una dozzina d'anni) di lavoro eccitante stava per finire, da lì a poco sarei stato travolto da una serie di cambiamenti che mi avrebbero cambiato...in peggio. Ma prima di queste variabili squilla il telefono. Eran tempi beati, chi ti cercata lo faceva ancora da una simpatico apparecchio appeso ad un filo. Qualcuno forse ancora usava i gettoni. Che goduria. Gettone o telefono a muro, squilla il telefono dell'ufficio e vengo investito da una valanga di attenzioni, con un eccesso di complimenti quasi inaffrontabili. Alla fine di questo delirio l'uomo mi convoca per un colloquio di lavoro nel suo studio, nel centro di una cittadina vicina a Ferrara. Eviterò nomi e tracce. Chi ha vissuto quell'epoca potrebbe capire, meglio no.
Accetto l'invito di venerdi pomeriggio, mi siedo, anzi vengo seduto, in uno studio neanche troppo "americano", ma che trasudava affari, una confusione di fogli ed appunti, uno squillare insopportabile di telefoni, un carosello di segretarie e consulenti perennemente di corsa. Solo a star lì in attesa ti sentivi mancare il fiato, respiravi come loro, male. Volavano danari virtuali come se piovesse, Bitcoin con un quarto di secolo di anticipo. L'impressione era che spesso si usassero metafore anzichè completare ragionamenti con "... bene un miliardo di carta commerciale... ok per un pronti c. termine da 5 miliardi". Per chi, come me, da una dozzina d'anni smanettava finanza contadina, il fascino era ineluttabile. Quando finalmente tocca a me essere "cagato", si fa suadente il "capataz" di questa finanziaria, ma ritiene di raccontarmi la sua vita. Penso ".. che strano.. indaffarato perde tempo a dirmi che ha 2 famiglie, l'una sconosciuta all'altra, che ha donne a destra e manca.. che non ricorda quanti figli ha e dove sono... boh". Dopo una decina di minuti.... "Bene Mantovani, noi lavoriamo denaro, facciamo affari, siamo una potenza. Abbiamo bisogno di una figura come la tua, dobbiamo anche aprire un ufficio in Lussemburgo. Ti metto a disposizione i voli di andata e ritorno quando vuoi, una casa, un ufficio e ti pago 5 vollte quello che prendi ora ".
Non sono svenuto perchè a 35 anni il cuore ed il corpo reggono, ed anche perchè la mia mamma mi aveva insegnato a diffidare di una sola cosa nella vita: delle occasioni che ti sembrano talmente grande da risultare irreale. Proprio a me... contadino della prima ora... figlio di operai a dir molto, interesse per il danaro vicino allo zero... proprio a me senza che cercassi mi arriva una proposta mostruosa. Andai a casa, confesso non dormii per la settimana che mi ero preso per decidere e non ne parlai con nessuno. Come faccio sempre quando prendo decisioni importanti. Sintomo di spaventosa debolezza. Poi mi alzo il venerdi successivo a quel surreale incontro e prendo in contropiede il mio presuntuosissimo e possibile datore di lavoro e gli dico "Grazie per le lusinghe e l'offerta, ma non accetto. Rimango nel mio mondo, con i miei amici di sempre, con i miei colleghi di sempre (allora colleghi =amici). Con le mie serate al bar". Non mi ricordo, credo mi abbia dato del coglione. Sono uscito leggerissimo. Mai più pensato, se non un anno dopo quando un amico infinito che lì lavorava mi informò del crack della finanziaria, della chiusura e di un buco di oltre 100 miliardi di lire. E se qualcuno pensa che, anche solo per un attimo, abbia mai pensato che abbia evitato quel palo, quella tragedia perchè sono intelligente e vedo lontano ... beh quel qualcuno sbaglia completamente. Solo la paura, la mia voglia di normalità e lo spavento che mi fanno i soldi facili mi salvò. Ammesso poi che sia stata una salvezza per quello che la vita, qualche curva più tardi mi ha riservato.

Questa parabola mi ha fatto compagnia stanotte, quando per dormire pensavo alla vicenda di Simone Verdi. Verdi è un giocatore del Bologna, che in un annetto ha scalato le classifica dell'interesse ed a quasi 26 anni si è visto coinvolto in una vicenda improvvisa e forse troppo grande. Lo vuole il Napoli, guadagna 3 volte tanto, gioca in Europa, anche se quella "piccola", forse vince lo scudetto. Il prossimo anno Champions. Occorre altro per scappare da Bologna, garanzia sicura di non vincere mai nulla? Forse no.. però c'è chi dice no. Interessa a voi perchè? A me per un cazzo. A me interessa solo che, finalmente, un'anima libera possa dire no ad una grande squadra, ad una barca di soldi. Mi piace pensare sia innamorato del Bologna, ma se anche a giugno dovesse andare ... che so... in Inghilterra per il doppio di cartellino ed ingaggio (e questo è il mio pensiero), a me piace lo stesso. Perchè non è obbligatorio sedere sempre al tavolo dei ricchi/boriosi, di quelli che "ohhhh... ma questo è pazzo a rifiutare Napoli". Di quelli che basta buttar li una cifra ed un presunto programmetto, che tu corri. Non è così sempre. Qualche volta no. E se quei miserabili di Sky (Caressa in primis.. mamma mia) ne fanno un processo pieno di insulti personali (giocatore senza personalità... il treno non passa più..) , se il Sig. PierPaolo Marino lo apostrofa "Scelta incomprensibile, come si fa a rifiutare Napoli), se il mondo viziato e drogato dei giornali sportivi grida nella speranza che si penta sto ragazzotto che tanto osa... se tutto questo è l'insopportabile scenario del dopo NO al Napoli... Io urlo forte: bravo Simone Verdi. Perchè a volte stare con i poveri si respira meglio. Perchè Napoli non è il Paradiso del calcio, perchè Sarri ne ha già rovinati una decina di giocatori, perchè anche De Laurentis (ma potrebbe essere Agnelli, Lotito o qualche cinese a scelta ) impari che a volte, nel mondo degli umili, di chi si accontenta, di chi sa scegliere con la propria testa e non quella di Caressa si sta meglio. E contrariamente a quello che qualcuno pensa il treno ripasserà .Oooohhh se ripasserà. E sarà senz'altro migliore. Vai Simone Verdi. Da oggi hai un tifoso in più. E magari scopriremo fra qualche anno che con un pò più di Verdi ed un pò meno di Neymar,Cristiano Ronaldo e Donnarumma ... cazzo se si vive meglio.

Il mondo ha avuto dei NO importantissimi. Siamo cresciuti con quello di Gigi Riva alla Juve. Quello di Rivera a non so chi, quello di Totti al Real Madrid. Quello di Paolo Rossi al Napoli (ahiaaaa) e recente ma splendido quello di Di Natale alla Juve. E alzi la mano chi pensa che avrebbe fatto una vita (parlo di vita, non di conto in banca che con la vita nulla c'entra!!!) migliore, più piena di sentimenti Totti a Madrid rispetto a Roma, Riva a Torino anzichè in Sardegna. Fra un secolo Totti sarà ancora e sempre il Re di Roma anzichè uno dei tanti a Madrid. Gigi Riva vive felice nella sua Sardegna, lontano dalla Lombardia dove è nato e dalle grandi squadre piene di finzioni e di trucchi. Pensate se poi anche in politica sapessero dire no qualche volta. Se qualcuno dei 510 parlamentari che finalmente fra 2 mesi andranno a fanculo, anzichè cambiare casacca per stare a galla e guadagnare di più (quasi tutti comprati per soldi o incarichi), avessero mai deciso di stare nella squadra che democraticamente il popolo li aveva scelti ed eletti. Adesso i De Gregorio, Zaccagnini, Catalano, Quintarelli... ed seguire gli altri 500 potrebbero comodamente tornare al paesello natio, orgogliosi, andare al bar petto in fuori con nessuno che ti grida "Aaainfamone... traditore... ladro ... vaffanculo !!! 

Ma purtroppo siamo ormai un'isola svalutata, senza cuore. Dove ognuno di noi neanche più torna al vecchio bar. E se ci passa è per parlare di Cristiano Ronaldo. E magari pensare che ha ragione ad avere mal di pancia perchè il Real non gli aumenta lo stipendio fino a 50 milioni di euro l'anno. Che dolore. E che brutto invecchiamento. Par di vederlo in un bar di Madeira, fra una ventina d'anni, cagato zero da tutti per essere stato solo un lurido mercenario. E magari spero gli passi accanto Simone Verdi, con una frotta di ragazzini al seguito. E lui che gli spiega quanto è bello vincere anche solo una Coppa Italia in tutta la vita. Ma pulita e profumata di buono. Non contaminata dalla Var o dai leccaculo o dai compratori di partite. Delinquenti seriali. Maleodoranti di soldi falsi, malaffare e trucchi.

 

La Zanzara

 

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