Malagò, lo ius soli e quella pelosa retorica
Una legge come lo ius soli non può essere considerata solo dal punto di vista sportivo
Nelle ultime ore abbiamo assistito la dichiarazione favorevole del presidente del CONI Malagò all'approvazione della legge dello ius soli. Si tratta della concessione automatica della cittadinanza a chiunque nasca in Italia, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. In riferimento a tale possibile legge, Malagò ha espresso il suo favore, spiegando che finora lo sport italiano ha perso tanti potenziali atleti. A differenza di ciò che pensano in tanti, io credo che il presidente del CONI abbia piena legittimità di esprimere il suo parere su un argomento politico. Deve però accettare che le risposte siano politiche e non riferite esclusivamente al mondo dello sport, dato che il tema investe l'Italia come sistema paese. Chi scrive è contrario alla legge dello ius soli. Per una serie di motivazioni. In primis non condivido la retorica buonista e pelosa secondo cui non essere d'accordo con chi propone la concessione automatica della cittadinanza a chi nasce in Italia, significa essere razzisti, xenofobi ed intolleranti. Personalmente sono favorevole all'immigrazione e credo che sia uno dei motori di un paese.
E' un fenomeno con portata valoriale che va saputo gestire. Come tutti i valori infatti, se portati all'estremo diventano disvalori. La concessione della cittadinanza facile porterebbe ad un aumento eccessivo dell'immigrazione aumentando il peso della stesa sul sistema sanitario, sulla previdenza e sull'occupazione. Nello scorso anno quasi 200mila stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana senza ius soli e il ritmo è crescente. A che serve pertanto una maggiore apertura quando nelle classifiche mondiali del net immigration rate, l'Italia figura fra i Paesi in vetta? Un tasso elevato, come rilevano diversi istituti di statistica, può provocare crescente disoccupazione e conflitti etnici. Ha senso tutto questo o forse il buonsenso non deve trovar posto nelle analisi attorno all'argomento ius soli? Nel mondo ci sono 160 paesi che non lo applicano. Sono tutti razzisti o forse questo dato merita una rilfessione? Tutelare la cultura e l'identità di una nazione è un modo per proteggerla e per garantire la sua sopravvivenza. L'impero romano d'altronde iniziò la sua fine proprio quando i criteri di attribuzione della cittadinanza furono molto meno rigidi e più lassisti. Queste sono le principali argomentazioni che vanno contro la legge sullo ius soli. Il presidente Malagò ha voglia di confutarle o pensa che la questione vada vista solo ed esclusivamente sul piano sportivo?