Mr. Bean, Montella e SB

Un tecnico storicamente inconcludente, Mirabelli sergente maggiore ed un Generale nella penombra

Funziona così, grossomodo: io, generale di corpo d'armata, chiamo il colonnello e gli dico: 'Attaccheremo all'alba'. Il colonnello, avvisa il tenente che a sua volta impartisce gli ordini al sergente maggiore. Il sergente maggiore, all'alba, in testa al plotone attaccherà il nemico.

Oppure: io, presidente di una società di calcio, non ho piacere a comparire in tv e chiamo il mio AD e gli comunico che se la squadra non si dà una svegliata decisiva, il tecnico salta. L'AD interpella il DS e gli trasmette il pensiero del presidente. Il DS viene intervistato a bordo campo prima del match e, tra una dichiarazione e l'altra, ecco che sgancia la bomba.

Mirabelli ha fatto questo? Non so, posso solo immaginarlo. Sappiamo che Mirabelli non ha certo nella diplomazia il dono più prezioso e che il presidente non si fa vedere né sentire da qualche settimana. Evidentemente ha altro a cui pensare, tipo rifinanziare il debito con Elliott. Ok, ci pensa l'AD; ma l'AD è conosciuto come persona misurata e di tatto e mai potrebbe prodursi in un attacco del genere. Allora ecco che si fa avanti il DS, il sergente maggiore.

Lui è spendibile; parla poco, a modo suo, un po' di maccheronico in salsa calabrese mischiato al meneghino, ispira simpatia e la stazza non permette molte prese in giro e sorrisetti di scherno.

Bon, mandiamo avanti lui, ha le spalle larghe e, tra il serio e il faceto, spara ad altezza uomo.

Un uomo c'è nel mirino del DS ed è Montella. Bravo tecnico forse ingabbiato in un 'mind game' non alla sua portata, è obiettivamente in confusione da tempo. Se, prima, i risultati mettevano a tacere i malumori per l'assenza di gioco, adesso che si perde, e se va bene si pareggia coi greci, si trova con le spalle al muro. E se si muove, è impallinato.

Prima che il Milan ingaggiasse Sinisa, tenni una rubrica settimanale dove parlavo dei tecnici papabili per la panchina e c'era anche Montella; di lui scrissi che è inconcludente. Buon tecnico, certo, ma 'inconcludente'. Sembra sempre pronto a spiccare il balzo ma resta sul trampolino, un po' come Mr. Bean quando doveva tuffarsi.

Montella sorride, stempera le tensioni, appare tranquillo, sicuro di sé ma o è un incosciente oppure mente. 'Mente sapendo di mentine', per dirla tutta. L'odore di menta pervade l'aria delle sale stampa dello Stivale quando Montella compare davanti ai taccuini.

Metà del popolo rossonero è incazzato come una bestia; l'altra metà come una bestia, solo un po' più piccola. Il primo colpevole, quando una squadra non va, è sempre l'allenatore ed è l'unico che paga.

Visti i tempi in cui viviamo, si tende sempre a trovare un colpevole; anzi, due. No, facciamo tre. Ma forse 4. Diciamo 5, così li possiamo contare sulle dita di una mano senza che ne avanzi uno.

La colpa è di Montella che però deve arrangiarsi con ciò che Mirabelli gli ha messo a disposizione; Mirabelli, comunque, ha seguito direttive di bilancio impartitegli da Fassone. Fassone non poteva non assecondare gli ordini superiori; il presidente di più non poteva fare. Senza contare la squadra; Bonucci è rimasto a Torino e qui c'è Zaccardo travestito da Bonucci. Calhanoglu ha fatto sei mesi di ferie e non ha il ritmo. Jack voleva la fascia ma Montella gli ha dato quella sbagliata forse; Romagnoli è involuto che pare la controfigura di De Sciglio; Montolivo sbuffa in panchina mentre Suso si dà da fare ma potrebbe fare di più. E Gigio? Ma siamo sicuri che sia il Donnarumma giusto quello che va in porta?

Insomma: la colpa è di tutti. E quando è di tutti è di nessuno, si sa.

Montella ha le idee confuse, questo l'abbiamo capito; e se dopo 3 mesi non sei riuscito ad avere un quadro preciso della situazione, la colpa è tua, mica di altri.

Ma siamo proprio sicuri che Montella sia davvero l'unico colpevole? Fino a qualche anno fa, in campo politico italiano, qualsiasi cosa accadesse la colpa era invariabilmente di Berlusconi. Terremoti, alluvioni, debito pubblico, Asia Argento, tette, culi e perizoma? Colpa di Berlusconi.

Berlusconi, un paio di settimane fa, disse che, a lui, Montella non è mai piaciuto.

Il messaggio, ben poco cifrato, è stato forse recapitato giovedì nel pomeriggio?

Ma figuriamoci se Berlusconi mette ancora becco nelle vicende rossonere!

Lui ha venduto, basta con Berlusconi proprietario.

O no? Perché il dubbio resta: da 'Montella non mi piace' a 'Montella è a tempo' il passo è breve, talmente breve che sembra che nemmeno ci siamo mossi...

Era il febbraio 2016 quando a Firenze, una bella Fiorentina fermava il Napoli, lanciato all'inseguimento della Juve e di un posto in CL; il giorno dopo, scrissi 'Non mi stupirei se il prossimo allenatore del Milan fosse Sousa; se Berlusconi ha seguito la partita se lo porta a Milanello'. Così, per dire...

E SB continua ad imperversare sulle tv; sappiamo benissimo che ha usato il Milan per i suoi comodi personali e politici e lo fa tuttora; sono di ieri, infatti, le sue parole rilasciate a Telelombardia ('Ho saputo che c'è già qualche problema finanziario, mi preoccupa il silenzio di Mr. Li. Se la squadra dovesse continuare ad andare così male, è possibile che in primavera subentri il fondo Elliott, ma il vero problema è che senza Champions il rosso di bilancio supererà i 100 milioni di euro. Chi dovesse comprare il club, lo pagherebbe certamente poco rispetto al suo reale valore, ma dovrebbe risanare per anni passivi pesantissimi. Non è una bella prospettiva'.). Da 1 a 10, quanto ci ha rotto i coglioni questo qua? Sono anni che ha passato il segno ma adesso, che dovrebbe aver chiuso col Milan, è lì ancora che spala merda sui nostri colori. Vi ricordate quel: 'Lascerò il Milan solo in mani sicure'? Ecco, questo è risultato delle sue smargiassate. Sempre che Mr. Li sia davvero il proprietario di questo Milan, perché girano voci piuttosto insistenti che il referente di riferimento della società sia ben identificabile e che, soprattutto e purtroppo, parla troppo e a sproposito. Sapete cosa mi fa rivoltare il sangue? Che Ruiu avrebbe ragione. Inammissibile.