asia argento

 

Il moralismo falso di Asia Argento

 

C'è grande differenza fra una violenza ed un rapporto sessuale liberamente scelto

 

 

 

Il racconto-confessione di Asia Argento ha rivoluzionato la cronaca giornalistica degli ultimi giorni sino a renderla particolarmente esposta sul piano pubblico come paladina delle donne che subiscono violenza. In breve, la figlia di Dario Argento ha dichiarato che era stata invitata a un party della Miramax in un albergo in Costa Azzurra. Arrivata sul luogo stabilito, ha scoperto che non c'era nessuna festa ed ha trovato invece Weinstein da solo in una stanza con indosso un accappatoio che le ha chiesto di fargli un massaggio. La Argento ha testualmente dichiarato "Se fossi stata una donna forte gli avrei dato un calcio nelle palle e sarei scappata. Ma non l'ho fatto. E' stato un trauma orribile".

Sono voluto partire da quando detto dall'attrice italiana prima di esporre la mia riflessione, perchè credo che restare sui fatti e non sulle divagazioni sia il modo migliore per rispettare in pieno le opinioni altrui. Nel merito, io ritengo che Asia Argento abbia parlato di violenza in maniera impropria. La violenza sessuale si ha quando un uomo costringe una donna ad avere rapporti contro la sua volontà minacciando un rischio per la sua incolumità fisica. La stessa attrice ammette di aver avuto la libertà di andare via o di rimanere. Ragion per cui si è trattato di un rapporto sessuale consapevole fra adulti consenzienti. La vecchia formula latina del "do ut des" racchiude perfettamente ciò che è stato. La Argento voleva una parte importante in un film prodotto da Weinstein. Il regista voleva andare a letto con lei. Entrambi hanno ottenuto ciò che volevano. Questa non è una violenza, si tratta semplicemente di scelte sessuali. Ed è risibile che una donna come Asia Argento si faccia portabandiera delle donne che subiscono violenze. Perchè gli stupri sono un'altra cosa, sono roba seria, pesante, che sconvolgono completamente l'universo femminile in quanto una donna viene costretta, pena il rischio della propria vita, a diventare parte passiva di un rapporto sessuale da un uomo che vede nella violenza il massimo grado di esaltazione di una personalità contorta, controversa e deviata.

Weinstein, criticabile sul piano morale, non è a mio avviso attaccabile invece sul piano legale perchè non ha violentato la Argento. Ci ha provato, come fanno tanti uomini e gli è andata bene come, abitualmente, va bene a tutti gli uomini ricchi e potenti. Fine dei giochi. Si eviti però di mischiare un dramma tremendo come lo stupro, con una situazione del genere. Non esiste il paragone, anzi un eventuale paragone offende qualsiasi donna che, purtroppo, ha realmente subito uno stupro. Chiudo con una chiosa finale. La Argento due giorni fa si è lamentata di non aver ricevuto solidarietà dalle donne. A parte il fanno che la solidarietà di genere (basata sull'appartenenza allo stesso sesso e non sull'opinione) fa già abbastanza sorridere da sola, verrebbe da dire da quale pulpito vien la predica. Parla cioè proprio la Argento che, qualche mese fa, ha deriso con cattiveria pubblicamente Giorgia Meloni, colpevole di non avere le sue stesse idee politiche e di non essere in forma fisica perfetta dopo una gravidanza. In quel caso la solidarietà femminile è andata a farsi benedire perchè la Meloni, a detta della Argento, è una fascistella. Lo sono, in fondo, tutte quelle donne che non appartengono all'America liberal più ipocrita e perbenista alla quale apparteneva Weinstein e nella quale la Argento ha sempre attinto a piene mani ricchezza, fama e moralismo strisciante. Ci risparmi almeno quest'ultimo atto di vittimismo. Non per noi, ma semplicemente come forma di rispetto verso quelle donne stuprate che, in silenzio e nel dolore, portano i segni di un dramma terribile.

 

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