Griezmann

 

Griezmann, Gigio ed un caso umano

 

Ieri, curiosando tra i vari siti di sport, m'imbatto in un pezzo intitolato: 'Ecco i dettagli della disfatta di Fassone'. Superfluo specificarne l'autore. Sono righe messe insieme con la solita acredine, col consueto risentimento di sempre, dettagli che conducono all'autore senza pericolo di sbagliarne nome e cognome. Una sequela di inesattezze ed insensatezze talmente grosse da risultare finanche divertenti, ridicole. Non sa più che dire, non sa più a cosa aggrapparsi pur di dire male di questa società. Meritava solo una menzione, nulla di più. Resta il caso umano ma su quello, cristianamente, stendiamo un pietoso velo.

 

Però la mia ricerca di notizie interessanti ha avuto buon esito: sulla rosea nerazzurra leggo che Griezmann, 'Le petit diable', attaccante dell'Atletico Madrid, avrebbe detto 'No' ad una (sontuosa) cessione allo United per rimanere coi Colchoneros, in difficoltà visto il divieto di operare sul mercato imposto dalla FIFA. L'avanti dell'Atletico ha così motivato la sua scelta:"Ho deciso di restare. L'Atletico ha bisogno di me ora più che mai, e mi sono sentito in dovere di continuare qui. Andarmene sarebbe stato scorretto. Lasciare il club in questo modo non sarebbe stato da me, io non sono fatto così". Avercene...

Il parallelo con ciò che è capitato in casa Milan nelle scorse settimane è naturale farlo, umano; da una parte abbiamo un ragazzo di 26 anni che, nel periodo migliore della sua carriera, avrebbe potuto fare un salto enorme in una squadra che ambisce a traguardi prestigiosi ma al quale, per riconoscenza e senso del dovere, ha detto no. Dall'altra invece c'è un ragazzino di 18 anni, sballottato qui e là dalla famiglia e soprattutto dal suo procuratore, un ingordo avido come pochi, che non ha mai aperto bocca, che non s'è mai imposto, che si distingueva solo per il silenzio e una inquietante sottomissione in toto ai voleri del procuratore.

Il caso Griezmann, poi, non finisce lì, dato che il suo agente, Eric Olthas, lo ha addirittura abbandonato! E il giocatore, con Olthas, aveva un rapporto più che decennale ed anche di riconoscenza perché fu proprio Olthas a scoprire Griezmann quando aveva appena14 anni. 

Inutile dilungarsi: Donnarumma, con il suo atteggiamento subalterno fino all'eccesso nei confronti di Raiola, s'è giocato gran parte dell'immagine e di sicuro qualcosa recupererà nei confronti dei tifosi ma, a mio avviso, il danno è fatto.Il rinnovo così fortemente voluto da Fassone è solo in virtù di una sua futura cessione e quei 75mln serviranno per finanziare il prossimo mercato o quello tra 2 anni. Che poi Raiola avesse già preso accordi con la Juve, è facile dedurlo: il comunicato con cui si confermava il rinnovo di Donnarumma ha dato il via alla cessione di Neto al Valencia ed all'arrivo di Szczesny in bianconero, come dire che stavano solo aspettando notizie da Casa Milan.

Il tifoso lo puoi anche riconquistare dopo una papera, e Donnarumma ne ha fatte pure lui, ma non perdona il tradimento e soprattutto non passerà mai sopra il fatto che il portiere avrebbe preferito andarsene altrove, magari proprio alla Juve.Questo proprio no.

 

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