Un Milan cinese che merita fiducia
E' un Milan che parla poco e cerca di fare molto. Soprattutto cerca di essere chiaro sia nella comunicazione, sia nel modo di porsi, sia nelle linee programmatiche con cui si sta provando a costruire la squadra della prossima stagione
Cento milioni di euro di acquisti già chiusi. Altri sessanta praticamente in cantiere. Il mercato del Milan di quest'anno può definirsi in tanti modi meno che al risparmio. La nuova dirigenza del club si è messa al lavora di buzzo buono per provare a dare una importante consistenza alla squadra di Montella.
I tira e molla continui sulla vicenda Donnarumma sono stati gli unici momenti di fibrillazione di una estate che, invece, è iniziata con botti pesanti e pare proseguire con auspici ancor migliori. L'arrivo di Kessie è un manifesto programmatico. Andrè Silva è un grande attaccante di prospettiva e continuità, mentre Ricardo Rodriguez e Musacchio sono giocatori che hanno già avuto buone esperienze nel calcio europeo a livelli medio-alti. Non stiamo parlando di top-player, ne siamo ben consci.
Così come siamo ben consapevoli del fatto che riuscire a portare a casa giocatori di altissimo profilo, al momento, è un pò complicato per il Milan dato che la squadra viene da tre anni senza coppe ed il blasone non basta a compensare una storia recente poco gloriosa che non invoglia giocatori di grido a scegliere la via della Madonnina. Si tratta d'altronde di una mera legge di mercato e non è colpa di nessuno. Nè della dirigenza, nè tantomeno dei giocatori cosiddetti top che legittimamente fanno altre scelte. Il Milan però c'è, è vigile, ha idee ed alternative. Sa insistere sugli obiettivi ma sa anche scegliere di lasciarli avendo pronta subito una concreta alternativa.
E' un Milan che parla poco e cerca di fare molto. Soprattutto cerca di essere chiaro sia nella comunicazione, sia nel modo di porsi, sia nelle linee programmatiche con cui si sta provando a costruire la squadra della prossima stagione. I moduli di riferimento sono il 4-3-3 ed il 3-5-2. Su questi presupposti è stata impostata la campagna acquisti. La dirigenza merita fiducia per quanto fatto finora ma la meriterebbe a prescindere anche se, ad oggi, non si fosse mossa foglia. Perchè operare non è mai semplice e fare delle scelte è un qualcosa che espone inevitabilmente ad errori, omissioni, passaggi a vuoto. Fassone e Mirabelli vanno accompagnati con fiducia ma anche con grande incoraggiamento. Possono sbagliare ma l'idea di fare bene è la bussola che li orienta ed il calore del tifo può essere un fattore, oltrechè un segnale.
Fra meno di un mese il primo impegno ufficiale del nuovo Milan targato Cina. Il preliminare di Europa League può apparire semplice all'apparenza ma le partite di luglio e agosto nascondono sempre insidie speciali. Bisogna arrivarci al meglio e nutrirsi delle prime energie positive. Noi, la squadra e la dirigenza, un trittico che deve restare unito anche dopo le prime avversità che, com'è normale sia, ci saranno. La strada verso il ritorno alla competitività è irta di ostacoli e scogli imprevisti: almeno la fiducia è però dalla nostra parte.
Non è poco.