edit Piero

 

Chiamatelo Fass-One, il Normalizzatore!

 

Marco Fassone riscuote la stima e sta diventando una sorta di idolo del tifo milanista semplicemente perché rispetto al recente passato gestisce la società nel modo normale in cui andrebbe gestita

 

Se si tratta di una infatuazione o di qualcosa di duraturo sarà il tempo a stabilirlo, ma nel frattempo non si possono non fare degli apprezzamenti sinceri all’operato del nuovo AD Marco Fassone. La velocità con cui ha conquistato il rispetto della tifoseria rossonera è stata direttamente proporzionale a quella con cui era stato messo in discussione e frettolosamente giudicato prima del closing da tifosi scettici sull’intera trattativa, da ex-bandiere che lo accusavano di essere interista o che addirittura avevano rifiutato il proprio ingresso in società perché non volevano “dover dare conto né a Mirabelli e né a Fassone”, e da quei giornalisti che poi si è scoperto che hanno montato uno squallido teatrino per sostenere e supportare l’ancien regime.

L’apprezzamento è anche dovuto al fatto che forse le mansioni nei precedenti club in cui aveva lavorato erano sicuramente meno importanti e meno visibili rispetto al ruolo di plenipotenziario che svolge al Milan, e questo sta mettendo in evidenza una competenza straordinaria ma anche una grande capacità di gestire situazioni e uomini e di comunicazione. Da applausi a scena aperta l’intervista in cui ha risposto punto su punto alla ridicola conferenza stampa di Raiola ed alla capacità di disintegrarne ogni argomentazione. Ha praticamente ristabilito un rapporto di forza tra l’Ac Milan ed il procuratore di Donnarumma mettendolo in un angolo come nessuno aveva mai fatto prima.

La conseguenza di questo operato è stato un risultato straordinario sulla tifoseria: dopo gli ultimi anni di stucchevole ed esacerbata divisione in fazioni contrapposte, oggi come per magia ci ritroviamo finalmente tutti insieme dalla stessa parte, e cioè quella del Milan. Questa dovrebbe essere la normalità delle cose, mi direte voi! Ma è proprio qui che volevo arrivare.

Sapete qual è il paradosso di tutta la storia? Che Marco Fassone riscuote la stima e sta diventando una sorta di idolo del tifo milanista semplicemente perché rispetto al recente passato gestisce la società nel modo normale in cui andrebbe gestita. E’ normale stabilire preventivamente ruoli e competenze. E’ normale che una società come il Milan abbia un vero Direttore Sportivo, ma soprattutto che costui giri i campi di tutto il mondo, osservi personalmente i giocatori e sia in grado di fare lo scouting.

E’ normale che una società abbia fiducia incondizionata nell’affidare il progetto tecnico ad un allenatore, discuta con lui le strategie e condivida la scelta degli uomini che siano il più funzionali possibile alle sue idee. E’ normale che si voglia dare all’allenatore la squadra disegnata insieme quasi al completo il giorno del raduno quando ci attende una stagione che non può essere fallita e che va programmata nei minimi dettagli. E’ normale che un club come il Milan faccia affari con tutte le società e con tutti i procuratori di questo mondo, ed è ancora più normale che lo faccia senza dover sottostare ai ricatti di nessuno, senza mazzette, creste o commissioni perché evidentemente ci sono degli interessi “particolari” da salvaguardare.

Forse a qualcuno è sfuggito in questi giorni, ma il giorno del primo CDA milanista in cui venne approvato il bilancio, Marco Fassone dichiarò pubblicamente che per la stagione ventura ci sarebbe stato sicuramente un aumento del monte ingaggi dei giocatori, controbilanciato, però, da un drastico calo delle commissioni pagate ai procuratori (voce che nel bilancio scorso aveva assunto un rilievo inaudito).

Vuoi vedere che il buon Mino Raiola non ha gradito questo nuovo corso (opposto a quello a cui era abituato) ed anche questo spiega l’aver portato via Donnarumma al Milan a tradimento? E’ normale anche questo modo di gestire la comunicazione: si fanno le trattative in privato e senza comunicare niente alla stampa prima che siano portate a termine, si trattano i media per quello che sono e senza che nessun giornalista (o testata) venga usato strumentalmente dalla società o da questo o quel dirigente, e di fronte alle situazioni anche più scabrose si convoca una conferenza stampa mettendoci la faccia perché quando hai fatto in pieno il tuo dovere non si ha nulla da nascondere e ci si parla guardandosi negli occhi per far capire chi sta dalla parte della ragione e chi no. E’ normale che una società gloriosa come il Milan conservi intatti i propri valori ed il proprio Dna cercando di trasmetterli ai nuovi e lo faccia affidando il compito a chi ha veramente a cuore questi colori e condivida il progetto di questa nuova società.

Gli altri possono restare tranquillamente fuori trovando più comodo andare a sparare le loro stronzate in televisione.Tutte queste cose, ed altre ancora, sono normali, ma evidentemente negli ultimi anni ci eravamo scordati che lo fossero e per questo oggi non possiamo che fare i nostri complimenti a chi finalmente sta normalizzando il nostro Milan.

 

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