edit Piero

 

 

Ci siamo. È il momento dell’all-in rossonero!

 

Ci siamo. A partire da stasera il Milan affronterà la prima importante curva della stagione, quella di una possibile svolta, in un senso o nell’altro. Nel giro delle prossime cinque partite si deciderà il nostro destino, e stavolta non è semplicemente un modo di dire. Dentro o fuori dall’Europa League (doppio confronto col Ludogorets), dentro o fuori dalla finale di Coppa Italia (ritorno della semifinale contro la Lazio), tre scontri diretti contro le squadre che ci precedono in classifica e che possono definire le nostre reali ambizioni in campionato. La vittoria di sabato scorso a Ferrara, apparentemente resa vana dalle vittorie di Inter e Roma, in realtà ha rappresentato un altro piccolo mattoncino nel tentativo disperato di rincorsa alle posizioni Champions. La sconfitta della Lazio, ha infatti fatto scendere da 11 a 10 i punti di distacco dalla terza (ora l’Inter) e da 10 a 9 i punti di distacco dal quarto posto (ora della Roma). Molti parleranno di utopia visti i distacchi, ma parlerebbero ancora così se il Milan dovesse vincere i prossimi scontri diretti proprio contro Roma ed Inter? Sarebbe proprio follia parlare di lotta Champions se riducessimo a 6/7 i punti di distacco dalle posizioni utili? Prima, in campionato, ci sarà da battere la Samp per agganciare finalmente il sesto posto, che, ricordiamolo, garantisce comunque l’acceso all’EL. Se pensiamo che il distacco dalla Samp al momento dell’arrivo di Rino sulla panchina milanista era di 7 punti abbiamo comunque la conferma del buon lavoro fin qui svolto dal nuovo staff.

Al di là del campionato bisogna però dare la priorità, almeno per ora, agli altri due obiettivi (EL e Coppa Italia). In EL comincia il tempo dell’eliminazione diretta, per cui non è più concesso commettere errori. Il sorteggio non è stato cattivo, ma non bisogna sottovalutare una squadra (il Ludogorets) che da anni la fa da padrone nel proprio campionato e che, soprattutto, ha accumulato tanta esperienza a livello internazionale in questi anni. Il Milan per ora ha affrontato la competizione col giusto piglio e determinazione, e speriamo che confermi questo tipo di atteggiamento e mentalità. Se ci sono altre big che decidono di snobbare la competizione fatti loro, noi dobbiamo ferocemente pensare che l’Europa League rappresenti un trofeo prestigioso (l’unico che manca in bacheca) ed anche la possibilità di rientrare in Champions dalla finestra.

La Coppa Italia, invece, è la competizione dove siamo più avanti coi lavori. Servirà una bella impresa all’Olimpico per conquistare la qualificazione alla finale, ma i due recentissimi scontri contro la Lazio hanno dimostrato che si può fare. Sarebbe già un bel traguardo mettere da parte a questo punto della stagione la possibilità di giocarsi la vittoria di un trofeo a fine stagione.

Insomma, da qui al 4 marzo siamo di fronte a quello che si definisce un all-in, un dentro o fuori che o farà crescere l’entusiasmo ritrovato con la gestione Gattuso, oppure ci condannerà a decretare con anticipo la fine di una stagione che a luglio sognavamo diversa. Ma ciò che ci fa affrontare questo ciclo con positività, è la netta sensazione che a questo momento cruciale ci arriva un Milan nel suo momento sicuramente migliore. Un gruppo che ha trovato un equilibrio, una fisionomia ben precisa, una condizione atletica ottimale e nel quale è riuscito anche il recupero di molti elementi che avevano cominciato la stagione sotto le aspettative e che avevano già portato a sentenziare il fallimento del mercato estivo. Gattuso ha fatto finora un gran lavoro ed i suoi meriti sono indiscutibili, nei prossimi venti giorni, oltre che quello della squadra, potrebbe anche decidersi il suo destino in rossonero del prossimo futuro.

 

 

 

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