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Due nomi per una panchina: la scelta dell'appartenenza

 

Conte o Gattuso allenatore del Milan nella prossima stagione?

Non è dato oggi sapere chi sarà il tecnico del Milan nella stagione 2018-19. Opportuno prendere atto certamente delle dichiarazioni ricche di fiducia e complimenti rivolte da Massimiliano Mirabelli a Rino Gattuo. Il nostro allenatore però sa bene come funziona il mondo del calcio. Conosce la sua condizione di neofita della panchina e si rende conto che bastano pochi risultati negativi per incardinare negativamente le impressioni di media e tifosi. Gattuso quindi, prosegue col basso profilo e va avanti a lavorare con costrutto e buzzo buono. La situazione delicata e quasi ai limiti di Antonio Conte sulla panchina del Chelsea, suggerisce tuttavia una contrapposizione mediatica in cui è bene che i tifosi rossoneri non cadano. Principalmente per due ragioni. La prima riguarda la squadra. Dopo le montagne russe vissute con Montella, con un allenatore messo in discussione sostanzialmente a settembre, questa squadra avrebbe bisogno di un pò di sana tranquillità, di lavorare con calma e di credere che il lavoro svolto non sia a tempo. Le parole della scorsa settimana da parte di Bonaventura su Gattuso sono tutto men che casuali.

Vi è però una seconda motivazione per la quale il tifo rossonero non deve farsi tirare dentro dal tritacarne mediatico che contrappone Conte a Gattuso. Si tratta di una ragione relativa all'appartenenza. Rino Gattuso infatti non è semplicemente il nostro attuale allenatore. E' un pezzo della nostra anima, degli anni più belli della nostra vita, del Sacro Graal milanista. Come possiamo trattarlo come un Montella o uno Zaccheroni qualsiasi? Non lo merita e non è giusto anche in virtù del fatto che ha dato un senso ad una stagione che non ne aveva ed ha tolto la polvere da tanti simulcri della nostra appartenenza troppo chiusi nei meandri del cuore. Dobbiamo troppo a Rino per cadere in un tranello così. Il nostro compito è tifare e sostenere lui ed il suo Milan fino all'ultima partita della stagione. Dopo, ciò che sarà sarà, ma non stare al fianco del nostro guerriero potrebbe essere una brutta macchia nella nostra storia di tifosi.

 

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