edit Piero

 

Su Fassone, Mirabelli... E su Donnarumma

 

Dirigenza da applausi, intanto Donnarumna ha perso un diritto importante

 

In una dichiarazione di qualche giorno fa Marco Fassone ha detto che lui e Mirabelli hanno cominciato a lavorare per il Milan otto mesi prima del famigerato closing, il che significa che senza ombra di dubbio si sono sorbiti tutte le cattiverie, le insinuazioni e le cazzate che sono state sparate dalla stampa (oltre che dai tifosi, per non parlare dell’ironia delle ex-false-bandiere circa il fatto che fossero degli ex Inter) sulla nuova proprietà e sui nuovi dirigenti che l’avrebbe rappresentata.

Di tutto si sono sentiti dire, non ultimo il fatto che i cinesi erano degli straccioni nullatenenti. Loro zitti ed impassibili, non hanno detto una parola, nessun tipo di comunicato. Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo, e loro adesso si stanno prendendo gioco dell’intera classe giornalistica, facendogli fare delle autentiche figure di guano.

 

 

A parte due o tre di loro (che ogni tanto, visto come si sono comportati, vengono messi a parte di qualcosa), tutta la categoria brancola nel buio, non ha una mezza idea di quello che il “fantastico duo” sta per fare, nessun indizio sui loro spostamenti, non ne azzeccano una sul giorno in cui avvengono le firme, le presentazioni o gli annunci ufficiali.

Un vero schiaffo in faccia a mano piena l’episodio del rinnovo e dell’annuncio di Vincenzo Montella: una diretta su Facebook senza la presenza di nessuno, soprattutto senza la presenza di quei giornalisti (praticamente tutti) che avevano detto che quel giorno Montella sarebbe partito per le vacanze un po’ teso perché non aveva in tasca il rinnovo contrattuale che la nuova dirigenza aveva pubblicamente promesso ma chi sa per quale arcano motivo non gli aveva ancora fatto siglare. Qualcuno (vedi sig. Ravezzani) ha addirittura parlato di dilettantismo della comunicazione, non avendo il coraggio di ammettere che invece si trattava di una perculata megagalattica!

 

Fassone e Mirabelli lanciano l’amo degli indizi facendo sfilare davanti a Casa Milan un via vai di dirigenti delle altre società (Sartori, Petrachi, etc.) e di procuratori, ma poi per il resto non fanno filtrare più nulla. Tutti vengono a sapere le cose a giochi fatti, a cose avvenute, quando loro vogliono che le cose si possano finalmente sapere, lasciando poi che gli spara-cazzate di professione si inventino i contenuti dei loro incontri e dei loro viaggi.

Nessuno sa quando Mirabelli va in Spagna per Musacchio, nessuno sa che Mirabelli sta per andare a Montecarlo per incontrare Raiola e Donnarumma, nessuno sa del blitz di ieri di Fassone in Germania per chiudere Ricardo Rodriguez; tutti dicono che “Kessie verrà ufficializzato il lunedì dopo le visite perché Mirabelli non c’è perché deve andare a Cardiff a vedere la finale”, ed invece il venerdì di festa l’AC Milan dirama il comunicato ufficiale sull’ivoriano e Mirabelli è a Montecarlo a dare l’ultimatum a Raiola ed a Gigio.

Il giorno dopo Fassone e Mirabelli vanno a Cardiff e tra gli altri incontrano Mendes; e dato che nessuno sa perché dovrebbero parlare con Mendes, eccoli che si buttano sulla lista dei giocatori sotto la tutela del portoghese a cercare il profilo di chi può interessare al Milan: eccolo, il Milan cerca una punta ergo Fasso e Mira gli avranno chiesto Andre Silva…..è sicuro….e vai con tutti i ricami ed i rumors su Andre Silva. Sono molto lontano dalla realtà se dico che al Milan di Silva non gliene frega niente? Non lo so, ma io non faccio mica il giornalista.

 

Che goduria ragazzi! Neanche i più ottimisti sull’avvento dei cinesi avrebbero sperato di vedere la loro squadra gestita in questo modo da questi nuovi dirigenti. Hanno le idee chiare e precise, hanno le disponibilità economiche, si stanno muovendo per rifare una squadra e lo stanno facendo di concerto col proprio allenatore e, soprattutto, in modo da consegnargli la rosa quasi al completo per l’inizio del raduno. Nessuna confusione di ruoli, nessuna necessità di fare i summit in corso d’opera con la proprietà dall’altra parte del mondo. Tutto l’ambiente (dai giocatori, ai tifosi, ai procuratori, ai giornalisti, agli avversari) sa chi sono i veri punti di riferimento del nuovo Ac Milan, ed è rimasto deluso chi “aspettava di conoscere chi sono veramente questi cinesi per prendere le decisioni e decidere cosa fare”.

Han Li e Yongong Li sono dall’altra parte del mondo che sono impegnati a come far crescere e consolidare la nuova società, a come valorizzarla, a come far diventare il brand rossonero uno dei più ricchi e conosciuti d’Oriente, a come portare il Milan alla quotazione in Borsa. A tutto il resto, in Italia ed a Milano, ci devono pensare Fassone e Mirabelli, le persone preposte ed individuate per gestire tutta la parte sportiva che è quella a loro sconosciuta. Lo scrissi già al momento dell’insediamento, questo è il vero capolavoro della nuova proprietà rossonera, ciò che la differenzia, per esempio, da quella interista. Chi vuole parlare col Milan deve parlare con Fassone e Mirabelli punto e basta.

Lo ha scoperto anche Mino Raiola. E permettetemi di dirlo, il modo in cui la società sta gestendo il caso Donnarumma è perfetto! Raiola e Donnarumma sono stati messi con le spalle al muro, ed oggi, a prescindere da come la vicenda andrà a finire, non esiste nessun tifoso che in caso di mancato rinnovo se la sente di puntare il dito contro una società che sta facendo in pieno la sua parte.

 

Ed a proposito di Donnarumma, chiudo con questa amara considerazione. Qualunque cosa succeda (ed io sono convinto che alla fine Gigio rinnoverà), Gigio sta totalmente perdendo il diritto di sbagliare! Al Milan, vista anche l’età, era coccolato ed amato, e gli veniva perdonato tutto, soprattutto gli errori. Gli veniva perdonata la papera, le mancate uscite, le mancate prese; gli veniva perdonato tutto” perché lui è forte, è il nostro bambino e come noi ama il Milan”.

Questa vicenda, invece, rappresenta uno spartiacque definitivo: i suoi tentennamenti, ma soprattutto le sue pretese gli toglieranno per sempre il diritto di sbagliare: se resta da noi ad ogni errore tutto ciò gli verrà rinfacciato dai tifosi rossoneri, così come non gli verrà perdonato niente nella sua eventuale nuova squadra che per averlo dovrà ricoprirlo di oro, oro che sarà la variabile principale delle sue scelte lavorative. Dispiace Gigio, avevi il mezzo ed il modo per non metterti in questo guaio, ma hai preferito lasciare il pallino di tutta la vicenda in mano al tuo procuratore, sbagliando!

 

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