edit Piero

 

 

Se avete qualcosa dentro è ora di tirarlo fuori!

 

 

Ormai ci siamo, siamo alla vigilia della partita più sentita dell'anno per il tifoso milanista, l'ultima che vorresti perdere per non subire gli sfottò e le prese in giro dei supponenti tifosi nerazzurri. E stavolta, al di là dell'onore e della goliardia, non si può perdere anche per contingenti motivi di classifica, perché significherebbe aver già perso il 50% delle gare dopo appena otto giornate di campionato, e perché diventerebbero già 10 i punti di distacco da una di quelle concorrenti dirette a cui ambiremmo di contendere i due posti "disponibili" per accedere alla prossima edizione della Champions League (perché, onestamente parlando, due posti sono già prenotati da Juventus e Napoli). Il derby è il derby, ma stavolta chi arriva peggio all'appuntamento siamo decisamente noi.

Le tre sconfitte stagionali sono arrivate contro avversarie di buonissimo livello, e questo sembra aver minato tutte le certezze che il gruppo pensava di aver costruito dopo un inizio di stagione fatto solo di successi (prima della gara con la Lazio avevamo infilato 6 vittorie su 6 gare ufficiali e subito un solo gol). Ci siamo accorti che il processo di costruzione della squadra è più indietro di quanto pensassimo, nonostante avessimo tutti la consapevolezza che non sarebbe stato semplice ed immediato con una squadra completamente rivoltata come un calzino. Abbiamo la testa piena di dubbi sul modulo da adottare, se i giocatori acquistati sono funzionali al sistema di gioco, su quella che dovrebbe essere la squadra titolare e sulla capacità di alcuni dei nostri migliori giocatori di adattarsi al nuovo modulo rispetto a quello della scorsa stagione (vedi Suso, imprescindibile nel 4-3-3 e di difficile collocazione nel 3-5-2).

Come se non bastasse è stata tirata fuori la storia di una sorta di spaccatura nello spogliatoio tra il gruppo dei vecchi e quello dei nuovi, e c'è chi ancora se la mena sulla attribuzione della fascia da capitano a Bonucci, discussione assolutamente senza senso visto che gente come Montolivo ed Abate non sono titolari, Bonaventura non ha le stigmate per fare il capitano e Donnarumma dopo il gran casino scatenato in estate si è autoescluso da solo. Non bastano neanche le rassicurazioni di Fassone e Mirabelli sulla panchina di Montella, perché comunque le insinuazioni ed i rumors sul futuro non si placano mai. Insomma, l'aria non è propriamente salubre, ed il Milan viene dipinto come un vaso fragilissimo al cospetto di quella che sembra essere la solida corazzata di Spalletti.

Ecco, sottolineiamolo bene, sembra. Perché poi forse le cose stanno un po' diversamente da come vengono dipinte. Intanto sull'Inter restano molti dubbi, perché quella vista finora non è affatto una squadra irresistibile. A parte la gara di Roma, vinta più per la buonasorte che per meriti sul campo (ricordiamo solo 3 pali clamorosi dei giallorossi sul punteggio di 1-0), l'Inter ha vinto, ed anche a fatica, contro avversari dello stesso livello di quelli battuti finora dal Milan (ricordiamo le 10 vittorie su 13 partite). I punti in classifica, francamente, sembrano anche troppi per quello che si è visto sul campo, agevolati sicuramente da un calendario tutto in discesa. Per ora, quella di Spalletti sembra la fotocopia dell'Inter di Mancini, solida per un girone ma senza un gioco convincente, che infatti si sciolse poi come neve al sole. Ma al di là di questo e dei risultati, è sul piano del gioco che i nerazzurri per ora non hanno convinto per niente. Il Milan è reduce da una sconfitta casalinga (con la Roma) rimediata in quella che forse è stata la partita migliore fin qui disputata. Certo, le lacune ci sono ancora e non è piaciuta, soprattutto la mancata reazione dopo il primo gol subito. Tuttavia sul piano della prestazione è da lì che dobbiamo ripartire.

L'infortunio di Kalinic (in dubbio) forse non permetterà ancora di vedere quella che dovrebbe essere lo schieramento migliore di questa stagione (che secondo me passa da Kalinic e Silva davanti con Suso alle loro spalle), ma insomma ci aspettiamo un ulteriore miglioramento rispetto all'ultima, positiva, apparizione. La cosa che però ci aspettiamo soprattutto di vedere è un atteggiamento feroce, che ci porti a lottare su ogni palla come se non ci fosse un domani. È il derby che lo richiede, e lo richiede anche la necessità di uscire finalmente da questa situazione difficile in cui ci siamo cacciati. La testa, la mentalità e l'atteggiamento dovranno essere tali da giustificare l'entusiasmo che ha contraddistinto i tifosi quest'estate quando questa squadra è stata costruita. Noi crediamo fermamente sulla bontà della campagna acquisti estiva e sul fatto che con questa rosa si possa tranquillamente lottare per arrivare tra le prime quattro. Sta al mister ed ai suoi giocatori dimostrare che non ci sbagliamo, e bisogna farlo adesso. Per cui, cari ragazzi, se avete qualcosa dentro è questo il momento di tirarlo fuori!

 

 

 

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