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Una doverosa svolta gestionale

 

Il Milan, nella testa del nuovo gruppo dirigente, dovrà spostare le risorse dalle consulenze allo scouting per individuare profili adatti a far crescere il valore del parco giocatori 

 

L'avvento della nuova proprietà e del nuovo management in seno al Milan ha portato una sostanziale rivoluzione copernicana nel modus operandi e nella filosofia di gestione del club. Il principale limite della gestione del Milan nel post Atene era stato quello di una visione strategica limitata nel tempo e di una crescita esponenziale di anno in anno di alcune voci di costo che, in bilancio, avevano rappresentato una criticità. Stiamo parlando di quella voce che viene definita "altri costi operativi" all'interno del bilancio rossonero e che ogni anno assorbe circa un terzo delle risorse del club (nel bilancio 2016 ben 80 milioni di euro).

Che cosa significa? Il Milan non ha mai specificato in maniera cristallina che tipo di costi rientrino all'interno di quella voce, ma è abbastanza noto che in quella macrovoce ci siano varie microvoci, fra cui le famose consulenze e/o collaborazioni. Non è casuale che il neoamministratore delegato del Milan Marco Fassone, giusto qualche giorno fa, abbia dichiarato urbi et orbi che il Milan dovrà risparmiare proprio sulle consulenze e sulle collaborazioni. La vecchia gestione del club, per sopperire ad una carenza strutturale interna, si fidava molto delle consulenze esterne che, di fatto, erano la vera e propria molla che lanciava Galliani e soci sul mercato. Questa gestione invece vuole ridimensionare questa voce e punta a creare dentro di sè le risorse umane adatte ad individuare i profili giusti sia per la prima squadra sia per le squadre giovanili. Proprio in quest'ottica va visto l'arrivo del bravo Luxoro all'interno dell'area scouting milanista.

Luxoro è stato strappato alla Juventus, è un ottimo professionista e fa un lavoro di scouting che è apprezzato e stimato da molti addetti ai lavori. Il Milan quindi, nella testa del nuovo gruppo dirigente, dovrà spostare le risorse dalle consulenze allo scouting per individuare profili adatti a far crescere il valore del parco giocatori del club. Un cambio di filosofia sostanziale che produce una cesura netta con il passato e mira a dare al club una struttura interna più adatta ad una efficiente gestione e valorizzazione delle risorse. Le prime mosse fanno ben sperare: si attende ora di valutare il seguito. Se son rose fioriranno ma se il buongiorno si vede dal mattino, per il futuro del Milan si prospettano tante giornate positive.

 

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